Scuola, senatore Moles alla ministra Azzolina: "Credibilità è come verginità, non si recupera". Ira M5s: "Sessista" Scuola, senatore Moles alla ministra Azzolina: "Credibilità è come verginità, non si recupera". Ira M5s: "Sessista"

Scuola, senatore Moles al ministro Azzolina: “Credibilità è come verginità, non si recupera”. Ira M5s: “Sessista”

ROMA – “La credibilità è come la verginità, facile da perdere, difficile da mantenere ma impossibile da recuperare”. Con queste parole il senatore di Forza Italia Giuseppe Moles, si è rivolto al ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, durante il Question Time al Senato.

Parole che all’orecchio di molti sono suonate gravi e discriminatorie proprio perché indirizzate ad una donna, già finita sotto scorta per insulti e minacce, e per giunta in un Aula del Parlamento.

“La scuola ha bisogno di credibilità e autorevolezza”, ha sostenuto Moles scivolando poi sul paragone infelice.

“Non possiamo più credere alle sue parole – ha aggiunto – troppe sono state negli ultimi mesi le contraddizioni in cui lei, ministro, è caduta e che hanno generato confusione e l’impossibilità di garantire agli studenti della scuola italiana statale e paritaria la continuità didattica”.

“Tutte le nostre iniziative – ha proseguito Moles – sulla stabilizzazione dei precari, sulle scuole paritarie, dove studiano circa 900mila ragazzi completamente abbandonati a loro stessi, sui dirigenti scolastici, sul personale Ata sono state misconosciute dal governo”.

“In cambio solo di confusione e di provvedimenti, come quello sul concorso straordinario per i docenti, che non risolveranno nessuna grande questione, come quella delle 200mila classi che nel prossimo anno resteranno scoperte, senza insegnanti di ruolo”, ha concluso.

Subito è insorto il Movimento 5 stelle, il partito del ministro, che ha accusato il senatore di sessismo.

“Pochi minuti fa in aula, il senatore Moles ha argomentato sulla credibilità e serietà della scuola e di chi la gestisce, facendo un esplicito riferimento alla verginità femminile, a suo dire facile da perdere, difficile da mantenere, impossibile da recuperare”, commenta su Facebook la senatrice M5s Barbara Floridia.

“La cosa risulta, se possibile, ancor più grave perché espressa davanti a una donna, una ministra, che in questi giorni ha subito attacchi e insulti di ogni genere, sfociati in vere e proprie minacce tanto che le è stata assegnata la scorta”, spiega.

E conclude: “Sarebbe opportuno che chieda scusa. Forza Italia non si smentisce mai”.

Solidarietà è stata espressa anche dalle deputate i deputati 5 Stelle alla collega ministra “che oggi al Senato ha dovuto ancora una volta ascoltare parole volgari e sessiste”.

“È sempre inaccettabile – aggiungono –  che qualcuno pronunci frasi sessiste, ma lo è ancor più quando a farlo è un eletto al Parlamento alla presenza della ministra dell’Istruzione, già fatta bersaglio di minacce e affermazioni volgari e violente”.

“Purtroppo – sottolineano –  il caso del senatore di Forza Italia Giuseppe Moles non è l’unico né l’ultimo in Parlamento e nelle istituzioni: parole e atteggiamenti discriminatori e machisti sono purtroppo all’ordine del giorno per tanti esponenti del centrodestra, a cominciare dal leader della Lega Matteo Salvini”.

“C’è bisogno di un serio approfondimento su queste dinamiche, che poi trovano facile sponda in Rete e sui social e diventano pratica diffusa”.

Quindi l’appello: “Chiediamo che le Camere aprano una seria riflessione su queste condotte e facciamo appello agli eletti di tutte le forze politiche che non ci stanno ad assecondare questa deriva: fermiamo gli odiatori nelle istituzioni e nella società, prima che sia troppo tardi”.

A stretto giro è arrivata anche la replica di Moles, che rincara la dose: “Strumentalizzare l’espressione utilizzata in Aula per avanzare isteriche ed inesistenti ipotesi di insulti sessisti sottolinea ancor più il modus operandi dei 5 Stelle: alzare polveroni per nascondere i propri fallimenti”.

“Sapevamo che sono bravi ad inventare fake news – insiste – ma delle due l’una: o sono in mala fede tanto da attribuirmi parole o aggettivi da me mai pronunciati, o sono scientemente distratti, ma a questo avrebbero potuto rimediare, prima di aprire bocca e dargli fiato, riascoltando il video del mio intervento in Aula, o rileggendone il resoconto stenografico”.

Ma a chiedere le scuse di Moles è anche il ministro delle Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti. “Il Senatore Moles onori l’Aula che oggi ha fatto risuonare di parole sessiste e chieda scusa alla Ministra Lucia Azzolina – scrive su Twitter – Che non sia la sua credibilità quella impossibile da recuperare”.

Solo al termine della mattinata, quando ormai la polemica si era fatta piuttosto rovente, sono arrivate anche le scuse del senatore Moles: “Ho parlato con la ministra Azzolina e ho spiegato: mi riferivo alla credibilità della scuola. Il sessismo, il genere… non c’entrano nulla. E’ il M5s che strumentalizza”, ha ribadito.

Moles ha quindi spiegato di aver usato “lo stesso concetto anche nei confronti del premier Conte”. “Ho aggiunto, nel caso lei avesse pensato mi riferissi a lei, di accettare le mie scuse. Lei mi ha detto che ha capito. Caso chiuso”. (Fonte: Ansa, Corriere).

Fonte video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

 

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