Il Molise al centrodestra. Alla guida della Regione resta un esponente di Forza Italia, il sindaco di Termoli Francesco Roberti. Ha vinto con il 62,3% ed ha ricevuto le congratulazioni dell’avversario Roberto Gravina. Roberti prende il posto del governatore uscente, l’azzurro Donato Toma.
Pd e M5s, che si sono presentati uniti presentando l’ex sindaco M5s di Campobasso (a cui il Pd fece una forte opposizione), restano lontani dall’obiettivo del ribaltone. Fermo all’1,4 il candidato civico Emilio Izzo.
Molise al centrodestra, alleanza Pd e M5s non va
Gravina riconosce la sconfitta: “Nell’altra coalizione evidentemente hanno costruito un’alleanza che ha funzionato di più. Questo voto vede in modo chiaro una vittoria del centrodestra. Il nostro, comunque è un progetto che deve avere un seguito”.
Nel centrodestra si conferma l’ascesa di FdI, mentre nel fronte progressista c’è una forte perdita di posizioni dei Cinque stelle, che negli ultimi anni avevano rappresentato il primo partito in regione. Affluenza in calo: ha votato il 47,94% degli aventi diritto, mentre nel 2018 il dato era stato del 52,17% (in quella tornata, però, i seggi rimasero aperti un solo giorno).
“Dedichiamo la vittoria al presidente Berlusconi”
“Dedichiamo la vittoria in Molise e lo straordinario risultato di Forza Italia al presidente Berlusconi – ha detto il vicepremier e coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani – Un successo che conferma la fiducia nei confronti del Governo”. Il primo a cantare vittoria era stato Claudio Lotito, senatore e coordinatore di Fi in regione: “I dati che stanno arrivando sono conformi a quelle che erano le aspettative e le proiezioni che avevamo. I cittadini del Molise hanno capito l’importanza di votare il centrodestra”.
Pur riguardando poco più di 300 mila elettori – di cui solo la metà è andata alle urne – il voto in Molise ha comunque un valore di test per i due schieramenti. Fratelli d’Italia, che alle regionali di cinque anni fa aveva preso il 4,4%, conferma lo scatto fatto (anche) in Molise già alle politiche del 2022 (21,4%): diventa il primo partito col 18,9%.
Tiene Forza Italia, che anzi fa quel balzo che qualcuno pronosticava anche sull’onda emotiva della scomparsa di Berlusconi: nel 2018, quello azzurro fu il partito di centrodestra più votato in Molise con il 9,4% (11,4% il dato delle politiche in regione, del 2022), quest’anno si porta a casa il 12%, comunque sempre superiori a quelli della Lega, che scende al 6%, contro l’8,2% del 2018 e l’8,5 del 2022.
Sia gli azzurri sia la Lega avevano speso molte energie in campagna elettorale, con comizi del vicepremier e coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani e le quattro puntate in un mese di Matteo Salvini.
Molise al centrodestra, M5s al 7,1%, tiene il Pd: 12%
Al riequilibrio interno alle forze di centrodestra corrisponde un ribaltamento dei rapporti di forza fra i partiti progressisti. Cinque anni fa, il M5s corse con un proprio candidato e ottenne il 31,6%. Alle politiche del 2022, in Molise ha ottenuto il 24,3%. Adesso è al 7%. Il primo partito della coalizione è il Pd, al 12%, contro il 9% di cinque anni fa, ma in discesa rispetto al dato molisano delle politiche 2022 (18,1%).
L’esito del voto in Molise potrebbe portarsi dietro qualche grana per la segretaria del Pd Elly Schlein. Il candidato è stato scelto quando lei era già segretaria. E poi, nell’ottica di un campo largo che possa contrapporsi al centrodestra ora al governo, Schlein spinge per l’alleanza col M5s. L’aperitivo a Campobasso con Conte e con Nicola Fratoianni (Verdi-Si) voleva rappresentare l’immagine di una coalizione possibile anche fuori dai confini molisani. Una strategia che non convince troppo la componente moderata del partito, pronta a sottolineare le distanze fra le due forze. E le distanze restano anche con Renzi che, a detta di molti, non appoggiando il candidato M5s-Pd è sempre più la terza “stampella” di Giorgia Meloni.
M5s, Conte nel mirino
E anche per il M5s il dato non sarà facilmente digeribile. E’ vero che nei voti sui territori il Movimento non ha mai brillato, ma il Molise aveva sempre fatto storia a sé. Prova ne sia che come candidato governatore era stato scelto proprio un esponente Cinque Stelle. E a finire nel mirino sembra essere proprio Conte: riuscirà il Movimento a raggiungere il 10% alle Europee del prossimo anno?