ROMA – Racconta ‘Il Corriere della Sera’ che l’ultima avventura di Silvio Berlusconi è il gioco d’azzardo: la Mondadori sta cioè lanciando gambling, piattaforma di giochi on line. E per farlo da chi ha dovuto avere la licenza? Dai Monopoli di Stato, organismo affidato all’ex capo dell’agenzia delle entrate Raffaele Ferrara, che dipende dal governo presieduto da Silvio Berlusconi, di fatto proprietario della Mondadori. Il deputato Giuseppe Giulietti e il senatore del Pd Vincenzo Vita hanno presentato un’interrogazione parlamentare per dire: “Il conflitto di interesse si estende al gioco d’azzardo?”.
“Che fine hanno fatto i soldi – si legge nell’interrogazione – che erano stati destinati alla ricostrustruzione post terremoto in Abruzzo? In particolare che fine hanno fatto, da chi sono stati e sono gestiti i soldi che avrebbero dovuto essere ricavati dai giochi, dal poker on line , dall’azzardo legalizzato e che avrebbero dovuto essere utilizzati anche per la ricostruzione?”.
“Per altro questi temi – aggiungono Giulietti e Vita – sono al centro anche di una inchesta apparsa sul Corriere della Sera di stamane , curata da Sergio Rizzo, e saranno al centro della trasmissione Report che andrà in sera su rai tre corredata da una inchiesta curata da Sigfrido Ranucci, un cronista, al pari di Rizzo, autorevole, documentato e coraggioso. In particolare sarà interessante sapere se davvero anche i questo business siano entrate anche società direttamente controllate dal presidente del consiglio,a cominciare da quella Glaming che farebbe capo alla medesima Mondadori e se, addirittura risultino coinvolti anche quei cosiddetti imprenditori che se la ridevano la notte del terremoto”.
“I monopoli hanno nulla da dire? – aggiungono – Nessuno sapeva alcunchè? Sono forse stati raggirati da gruppi di incappucciati? Per altro sarà appena il caso di ricordare che i edesimi Monopoli dipendano dal governo a sua volta presidieduto dal presidente del consiglio nonchè azionista di riferimento della Mondadori. Per una volta ci farebbe piacere che a queste domande si volesse rispondere in maniera argomentata e civile e non, come spesso è accaduto, chiedendo la chiusura dei programmi sgraditi e la censura per i giornalisti che ancora osano fare le inchieste e porre le domande. In ogni caso, per restare solo e soltanto alle questioni poste sul Corriere della Sera (in attesa della inchiesta che sarà trasmessa questa sera da Rai tre) , e al di là dei possibili risvolti giudiziari e dei singolari” imprenditori” che risulterebbero coinvolti, resta la sgradevole sensazione di una continua e macroscopica crescita del conflitto di interesse. persino quando ci si appresta a chiedere ” lacrime e sangue ” a chi non potrà sperare neppure in una vincita al ennesimo ” gioco d’azzardo para-istituzionale”.
“Naturalmente – concludono – chiederemo alla autorità di controlo del mercato e della concorrenza, se almeno in questo caso, non intenda ravvisare gli estremi di un conflitto di interessi potenzialmente lesivo persino della libertà di questo singolare mercato”.