Nessuna “discesa in campo” ufficiale ma non è un mistero che la politica appassioni Luca Cordero di Montezemolo. Qualcuno potrebbe pensare che inizi a a fare le prove da terzo polo, da tempo si parla del trio formato dal presidente della Ferrari, Fini e Casini, magari in un futuro non troppo lontano. ”Abbiamo gli italiani ma paradossalmente rischiamo di non avere l’Italia”. Montezemolo, pur non rispondendo alla domanda su un suo eventuale impegno politico (”scendo in campo per ricordare il mio papà”, ha scherzato alludendo al convegno del Conaf di cui suo padre fu presidente), ha ribadito la sua fiducia e il suo ottimismo sulle qualità del paese e della sua gente, ma ha puntato ancora una volta il dito contro la qualità della politica.
”Credo che sulla politica si possa dire poco. E cioé che la politica non c’è. Sento parlare di problemi interpersonali, di alchimie, di campagna acquisti e cessioni – ha detto Montezemolo – tante cose che sono fuori dai problemi del paese. Oggi il paese è abituato a fare da sé. Vedo un’Italia lontanissima dai problemi del palazzo, che fa da sé, che si dà da fare. Un’Italia di tante eccellenze, di tante persone straordinarie, ma che si sta abituando a vivere senza politica, che è ormai lontana dalla realtà. Una cosa grave, anche perché ci sono problemi veri da affrontare di cui non sento nemmeno lontanamente parlare: i problemi del lavoro, quello dell’occupazione, che e’ grosso e drammatico in campo giovanile, quello della crescita. Da 15 anni siamo il paese che in Europa cresce di meno, il reddito procapite è diminuito e quindi ci siamo impoveriti, penso al problema del fisco”. ”Oggi ci vuole unità, coesione e una classe politica che – ha auspicato Montezemolo – metta da parte personalismi e problemi lontani dal paese e pensi al bene comune”.