ROMA – Monti insieme a Bildeberg, su Wikipedia non si trova più. Mani amorevoli hanno rimosso la voce durante le feste. Monti è diventato intoccabile? Cioè, si può parlar male, o solo fare delle semplici critiche a figura e azione del prof salvatore della Patria asceso alla politica? Secondo Il Giornale Monti è “untouchable” e la diffusa rete che lo sostiene sta rapidamente “sbianchettando” sul web notizie e esperienze che potrebbero metterlo in cattiva luce.
Su Wikipedia l’opera di ripulitura ha depennato, per esempio, il collegamento e l’adesione al club Bildeberg, per i complottisti al centro di ogni macchinazione esoterica ai danni delle democrazie mondiali. Ma, anche per chi non crede alla Spectre globale, la cancellazione dall’enciclopedia virtuale Wiki della sua partecipazione alla “Trilaterale”, della sua iscrizione allo “steering committee” del Gruppo Bilderberg, o della presidenza onoraria del think tank del club Bruegel di Bruxelles, sembra dar ragione proprio a quei complottisti interessati (tipo Il Giornale) e viscerali (tipo il sito di estrema sinistra Buio.org che ha mostrato puntualmente l’ansia di correzione al lavoro).
Rivelatrice, fra l’altro, di una certa volontà di esagerare i meriti del Monti presidente del Consiglio e bypassare allegramente una fredda analisi della sua azione di governo. E qui non c’è nessun complotto da evocare, nemmeno il “golpe” finanziario denunciato da Berlusconi, via Brunetta (l’hanno scoperto un minuto dopo che Monti ha rifiutato tutte le profferte berlusconiane?)
Non esiste il “regime strisciante” (Il Giornale). Esistono i numeri: lo spread è stato domato, bene. Il costo per interessi sul debito è sceso ma l’economia è ferma (apertura del Sole 24 Ore di domenica): occupazione e Pil sono in calo, aumentano le crisi aziendali. Ancora: le tanto decantate riforme sono ferme al palo, se è vero, come è vero, che solo il 25% dei provvedimenti attuativi è giunto al traguardo. Ne restano 355 da trasformare da dichiarazioni di intenti a impegni vincolanti.
La fine legislatura rende il percorso ancor più irto di ostacoli proprio sul tema dell’attuazione: l’authority sui trasporti si farà? La riforma dell’Isee (serve a stabilire chi è indigente o meno) quanto rischia? E l’agenda digitale? Ce ne sarebbe stato di lavoro da fare per Monti e per i ministri nei prossimi due mesi: Eugenio Scalfari (si sfoga come un amante tradito) ha notato una certa rilassatezza al Governo, con la luce spenta in tutti gli uffici, tranne quella del ministro “sinistro” Barca della Coesione Territoriale.
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