ROMA – Qualche decina di studenti prima, qualche commerciante poi. Mario Monti esce dalla sua giornata elettorale bolognese con una piccola contestazione. Succede tutto lunedì 11 febbraio davanti al Palazzo dei Congressi.
Al suo arrivo Monti è stato ricevuto da un coro non proprio accoglienti: “Monti non ti vuole”. Attimi di tensione, poi, quando gli studenti si sono avvicinati “troppo”. A quel punto è servita qualche manganellata per ristabilire l’ordine con gli studenti che hanno continuato la loro protesta qualche metro più in là.
A quel punto è stata la volta dei commercianti che hanno esposto uno striscione polemico contro il premier: “Monti, dove sono le liberalizzazioni?”.
Prima di Bologna, in mattinata, Monti era stato a Monza e in un incontro con gli industriali aveva insistito sulla necessità di abbassare le tasse. “Altro – ha spiegato Monti – è dover ricondurre al pareggio in poco tempo un bilancio abbastanza dissestato com’era quello italiano un anno e mezzo fa e questo non consentiva di essere dolci in materia di tasse. Altro – è disegnare un futuro di 5 anni di una legislatura partendo da un bilancio pubblico strutturalmente in pareggio sull’arco di 5 anni”.
Dopo aver governato in una situazione di emergenza, quindi, secondo Monti ora c’è “la possibilità di ridurre gradualmente le varie tasse se non si fa in parallelo una forte azione di contenimento della spesa pubblica e di continuazione della lotta all’evasione”.
Sempre a Monza Monti ha promesso l’abolizione graduale dell’Imu per metà delle prime case: l’Imu, ha spiegato, “sarà gradualmente ridotta a partire dal 2013 rendendola ancora più progressiva per eliminarla da circa la metà delle prime case”.
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