Monti leader della destra se Berlusconi lascia davvero?

Mario Monti leader della destra o del centro destra è una ipotesi che non è stata ancora accarezzata con calore, anche alla luce delle altalenanti e ondivaghe dichiarazioni del finora indiscusso capo dello schieramento Silvio Berlusconi.

L’idea però può assumere una sua consistenza dopo le ripetute affermazioni dello stesso Berlusconi di rinuncia alla guida del governo e anche di sostegno allo stesso Monti.

La fa sua il blog Unsognoitaliano.it, con un articolo a firma di Senator, pseudonimo dietro il quale probabilmente si cela una figura di un certo peso dello schieramento di destra: “Ipotesi (non peregrina): il Governo cade e Monti capeggia il Centrodestra”, esordisce nel titolo.

Non è un discorso dissennato. Monti ha legami storici con Berlusconi, che a suo tempo lo mandò a Bruxelles e anche molte delle iniziative del governo Monti in materia fiscale rispondono in termini di bassa demagogia all’anima di sinistra nascosta in molti militanti della destra ex missina almeno quanto nello spirito egualitario di molta sinistra dichiarata.

Seguiamo il ragionamento del blog Un sogno italiano:

“Le scuse di Berlusconi agli italiani hanno sgombrato il terreno dall’equivoco della sua discesa in campo. Tutto è possibile, anche che ci ripensi perché “richiesto” a gran voce, ma è improbabile. Ferito a morte il Centrodestra, Berlusconi non vuole affossarlo direttamente e consegna il malato grave ad Alfano, un bravo ragazzo, si direbbe, ma incapace di portare lo schieramento, non dico alla vittoria ma neppure ad una dignitosa sconfitta. Le varie “anime” del Popolo della Libertà sono in preda al terrore della debellatio, senatori e deputati temono per il loro scranno. Sarà una falcidia senza precedenti.

“Ed allora c’è chi sta pensando ad una ipotesi niente affatto peregrina. Il Governo cade in Parlamento su uno dei provvedimenti più controversi, Monti si dimette, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, scioglie le Camere, ed il senatore “a vita” Monti, ormai svincolato dal suo ruolo tecnico, scende in campo e capeggia il Centrodestra, la compagine moderata che, in questo caso, potrebbe recuperare Casini, il più montiano dei montiani.

“È l’unica ipotesi che consentirebbe al Centrodestra di sopravvivere con buone possibilità di vincere la competizione elettorale, recuperando da varie posizioni, a cominciare dall’area della sinistra moderata, quella che fa capo ai cattolici schierati nel Partito Democratico.

“E il duo Grillo Di Pietro? Monti probabilmente, con qualche mossa intelligente sul piano fiscale e del lavoro, riuscirebbe ad erodere i consensi che si profilano per il Movimento 5 Stelle. Inoltre con qualche semplificazione seria, non di quelle pressoché inutili ed evanescenti varate ad inizio anno, Monti potrebbe recuperare sulla Lega in grosse difficoltà nelle aree tradizionalmente sue. Lo dimostra la candidatura di Maroni alla Presidenza della Regione Lombardia. Un leader nazionale, ancorché di un partito a vocazione prevalentemente localistica, non si esilia in periferia. La politica, nessuno può nasconderselo, si fa a Roma ed a Roma, alla Camera o al Senato stanno i leader nazionali di tutti i partiti.
“Ipotesi Monti, dunque?”

è la domanda conclusiva, cui va una risposta ambigua e incerta:

“Certamente, se Dio non fa impazzire coloro che vuol perdere”.

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