ROMA – Mario Monti battezza le “liste Monti“: sarà lui il candidato premier dietro l’ormai celebre Agenda Monti. Monti sarà a capo della coalizione dei centristi, ma senza un nuovo partito. Al Senato ci sarà una lista unica (momentaneamente definita Agenda Monti), alla Camera ci sarà una coalizione. Monti, in conferenza stampa, ha spiegato l’esito del mega vertice di 4 ore che l’ha visto impegnato con i cosiddetti “centristi”. Ma il primo a non starci è Corrado Passera che vola via e si smarca dicendo: “Non sono più disponibile”.
Della coalizione faranno parte partiti tradizionali (Udc e Fli), movimenti (Italia Futura di Montezemolo), i cattolici (Acli, che racchiude le associazioni cattoliche). Tra i nomi fatti da Monti in conferenza stampa ci sono Pier Ferdinando Casini (Udc), Benedetto Della Vedova (Fli), Nicola Rossi, Linda Lanzillotta, il senatore Pietro Ichino (dal Pd), l’onorevole Mario Mauro (dal Pdl). Per quanto riguarda la società civile, Luca Cordero di Montezemolo, Lorenzo Dellai (presidente della Provincia di Trento), il presidente delle Acli, alcuni ministri.
Monti ha detto che il desiderio dei centristi è quello di superare il bipolarismo, sistema che si è rivelato (secondo lui) inadeguato a governare l’Italia. Proprio per questo ha privilegiato l’Udc (“Casini è stato il primo a capire i limiti del bipolarismo”).
Ha detto Monti: “Non abbiamo pensato di creare un partito. Esiste il desiderio di favorire il dibattito facendo sì che ci si schieri sulle idee, non sui partiti. Non sono uomo della provvidenza, con tanta buona volontà sono riuscito a far lavorare insieme forze che mai lo avevano fatto nel passato. Per questo vengo richiesto ora”.
Come funzionerà questa nuova alleanza: “Sarà preparato uno statuto, che consente un’ordinata e proficua coesistenza e cooperazione tra le varie forze in campo”-
Al Senato, ha detto Monti, ci sarà una lista unica, “provvisoriamente denominata Agenda Monti per l’Italia. Anche per la Camera i partecipanti hanno offerto la disponibilità ad accettare una lista unica, ma io ho pensato che proprio rifiutando il personalismo e rispettando le diverse identità, le diverse storie, fosse più opportuno avere una lista dell’Udc (prima a vedere i limiti del bipolarismo). Ci sarà poi una lista civica, poi forse altre”.
Per quanto riguarda i candidati, Monti ha detto che sceglierà personalmente i nomi: ad aiutarlo ci sarà Enrico Bondi, che vigilerà affinché vengano evitati conflitti di interesse.
Per quanto riguarda il posizionamento politico, Monti ha assicurato: “Non è un tentativo di coprire la posizione di centro, di inserirsi tra due poli del bipolarismo i cui limiti sono evidenti in questi ultimi anni. Si tratta piuttosto di un tentativo di rompere barriere e introdurre criteri di aggregazione tra forze politiche e società civile. Rappresentiamo chi si impegna nelle riforme, superando le lobby e le posizioni arcaiche (per esempio un certo tipo di sindacalismo) e favorire il cambiamento del paese”.
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