ROMA – L’economista Mario Monti, in una dichiarazione rilasciata alla vigilia del probabile incarico alla presidenza del Consiglio, ha esposto quello che ha tutto l’aspetto di un programma di governo: “La crescita richiede riforme strutturali”, che tolgano “ogni privilegio” alle categorie sociali che ne hanno, cancellando il problema italiano di chi “protegge la propria circoscrizione elettorale”.
L’ex commissario Ue ha detto che l’Italia ha “un lavoro enorme da fare”. Un lavoro che secondo Monti deve partire proprio da incentivi alla crescita del Prodotto interno lordo: “Le richieste dell’Europa e della comunità internazionale all’Italia, in termini di risanamento dei conti e di stimolo allo sviluppo, sono quello che dovrebbe essere chiesto ad ogni Paese, per una maggiore crescita”, che deve avvenire non “da ulteriori prestiti, ma attraverso la rimozione degli ostacoli alla crescita stessa”.
Il neo-senatore a vita ha rivendicato quindi il ruolo centrale dell’Italia, al centro dell’Europa. “Politicamente e storicamente, l’Italia non può ignorare le sue responsabilità in quanto stato membro fondatore dell’Unione europea”, aggiunge.
“Mi piacerebbe vedere un maggiore rispetto per la Germania di oggi”, ha detto ancora, nel senso di rispetto per l’essere “più rigorosi, più costanti nel tempo, meno a breve termine e più pazienti”. E l’Italia deve fare ogni sforzo per essere più coinvolta nelle decisioni della leadership franco-tedesca: “Sarebbe nel comune interesse”.