Monti a Melfi: “A Italia non bastava aspirina. Non dissipare sacrifici per voti”

Pubblicato il 20 Dicembre 2012 - 14:15 OLTRE 6 MESI FA
Sergio Marchionne, Mario Monti, John Elkann (Foto Lapresse)

ROMA – Tredici mesi fa “l’Italia aveva la febbre alta e non bastava un’aspirina” ma una ”medicina amara non facile da digerire  assolutamente necessaria per estirpare la malattia”. Parla così il premier Mario Monti alla platea di operai che lo ha accolto tra gli applausi a Melfi.

La medicina amara di cui parla Monti sono “proprio le riforme strutturali spesso promesse ma non mantenute”, spiega il premier.

”Quando 13 mesi fa ci è stata affidata dal Capo dello Stato e dal Parlamento la responsabilità di rimettere in carreggiata l’Italia, eravamo consapevoli dei sacrifici da richiedere agli italiani – aggiunge – penso che sarebbe irresponsabile dissipare i tanti sacrifici che gli italiani si sono assunti facendo ripiombare il Paese in uno stato nirvanico”.

Sembra un po’ un avvio di campagna elettorale quello di Monti a Melfi nello stesso giorno in cui Berlusconi lo ha definito “un piccolo protagonista”. E con Sergio Marchionne e John Elkann a fargli da sponsor.

“A Melfi nel ’93 è nata la Punto oggi nasce punto e a capo, cioè una svolta, una ripartenza nel rapporti tra la Fiat e l’Italia”, ha detto il premier ai vertici del gruppo Fiat.

Il nuovo piano d’investimento per la fabbrica lucana, per Monti “non è qualcosa di magico, ma è emblematico della svolta possibile in Italia. È il percorso che immagino e vorrei per il nostro Paese“. Dunque “non bisogna scoraggiarsi, dopo la semina arriva il raccolto, e l’Italia sta diventando più sana e più forte”.

Marchionne, più concretamente, ha parlato di obiettivi aziendali. “Il nostro è un piano coraggioso, non per deboli di cuore. L’evento di oggi, qui a Melfi, è il primo passo concreto. E’ stata una decisione non facile e non scontata in un mercato in caduta libera”. E conferma gli obiettivi del Gruppo Fiat per il 2012: un utile della gestione ordinaria di circa 3,8 miliardi e un utile netto di 1,2. Fino all’annuncio: “In 3-4 anni raggiungeremo il pareggio delle attività in Italia e in Europa”.