ROMA, 22 GIU – ”Caro herr Muller anzitutto rilassati perche’ non stai mantenendo un eccessivo tenore di vita degli italiani”.
Con queste parole il premier Mario Monti, in un’intervista alla Sueddeutsche zeitung e ad altri giornali europei, cerca di tranquillizzare il cittadino tedesco, sottolineando pero’ che per i Paesi virtuosi servirebbe uno ”scivolo” verso un mercato piu’ sostenibile in termini di tassi d’interesse. Altrimenti il rischio e’ che in Italia cresca l’euroscetticismo come dimostra il Parlamento italiano.
Nell’intervista collettiva, alla domanda su quale sia l’obbiettivo minimo del vertice europeo di fine giugno, il premier italiano ha risposto: ”Occorre assolutamente che ci siano due cose, una prospettiva di medio termine di rafforzamento dell’integrazione” in modo da rassicurare sulla volonta’ di rendere ”la moneta unica indissolubile e irrevocabile. Ma non bastera’. L’altra cosa necessaria e’ un insieme di misure realizzabili” a tratti vigenti, ”con misure piu’ efficaci per dare stabilita’ all’eurozona”. Stabilita’ che, a detta di Monti, ”passa attraverso una piu’ piena unione bancaria con avanzamenti sulla supervisione integrata e se possibile unitaria”. Ma anche ”attraverso la garanzia sui depositi” e ”attraverso nuovi meccanismi che siano in grado di dare ponte con i Paesi che hanno adottato seriamente gli impegni sulla disciplina fiscale e sulle riforme strutturali”. Sforzi che ”non vengono adeguatamente riconosciuti sui mercati”. A questo scopo, sottolinea Monti, ”potrebbe esser dunque opportuno” previo riconoscimento da parte dell’Europa del rispetto delle norme di finanza pubblica e delle riforme strutturali, ”di trovare uno strumento, uno scivolo di passaggio verso un mercato piu’ ordinato e sostenibile in termini di tassi di interesse”. Il premier, dopo essersi detto ”molto favorevole” alla soluzione trovata dall’eurogruppo per sostenere le banche spagnole, ha confermato che l’Italia non avra’ bisogno di un simile aiuto: ”Se qualcuno nel nord Europa pensa che l’Italia abbia avuto sostegni, non e’ assolutamente cosi”’. Il presidente del Consiglio ha ricordato che l’Italia partecipa per il 19,2% al Efsf, il fondo salvastati. ”L’Italia finora non ha chiesto prestito, ne ha dati molti e ogni giorno che passa, sta sussidiando gli altri con gli alti tassi di interesse che paga sul mercato”. Monti ha quindi ribadito che anche in futuro l’Italia ”non avra’ bisogno di aiuti e se dovesse farlo vuol dire che c’e’ qualcosa di sbagliato nel sistema”. Inoltre, ha sottolineato, se un Paese come l’Italia che quest’anno avra’ un disavanzo pubblico del 2% e che nel 2013 avra’ un avanzo strutturale dello 0,6%, continua ad avere interessi cosi’ alti vuol dire che ”c’e’ qualcosa di imperfetto nella zona euro”.
Alla domanda su cosa direbbe ad un ipotetico herr Muller per convincerlo della bonta’ degli sforzi italiani, Monti ha risposto: ”Gli direi, caro herr Muller, anzitutto rilassati, perche’ ti sei convinto o ti avranno convinto che tu stai mantenendo un eccessivo tenore di vita degli italiani. Guarda, non e’ cosi’ perche’ non ci sono stati finanziamenti all’Italia e anche se non pretendo che tu creda che i tedeschi stiano traendo vantaggio per il fatto che la Germania riesce a finanziarsi a tassi cosi’ bassi, anche con effetto speculare degli alti tassi degli altri”. Inoltre, la stessa cancelliera tedesca dice che la Germania ”trae grandi vantaggi, come tutti i Paesi, dall’integrazione europea”.
A proposito dell’arrivo di Francois Hollande all’Eliseo, Monti sostiene di condividere ”la pressione che sta facendo perche’ l’Europa si doti di piu’ efficaci politiche per la crescita”. E si dice ”incoraggiato” dalle posizioni finora tenute dal presidente francese. Inoltre, in caso di incomprensioni tra Francia e Germania, ”l’Italia puo’ essere di aiuto per la piena armonia tra questi due motori” dell’Europa. Quale sarebbe lo scenario in caso di un fallimento del vertice di Bruxelles? ”Non lo sa nessuno” risponde Monti secondo il quale pero’ ci potrebbero essere ”attacchi speculativi sempre maggiori contro singoli Paesi” ed un ”accanimento” non solo su quelli deboli, ma anche nei confronti dei Paesi meno deboli come l’Italia.
Un contesto nel quale, aggiunge, ”la frustrazione dei cittadini nei confronti dell’Europa aumenterebbe” con il seguente ”paradosso”: se il Consiglio europeo non aiuta a risolvere presto i problemi dell’eurozona ”la volonta’ delle opinioni pubbliche, dei governi e anche dei parlamenti si rivolgerebbe contro quella maggiore integrazione che e’ necessaria”. Un rischio che, sottolinea Monti, ”vedo perfino nel nostro Parlamento che tradizionalmente e’ sempre stato europeista e non lo e’ piu”’. Ecco perche’, prosegue, ”si tratta di decisioni molto, molto importanti”.