ROMA, 8 MAG – ”Non possiamo più solo studiare in vista di misure per la crescita” e ”mi sento davvero di poter esortare” la Commissione europea ad avere un ruolo ”molto attivo di trascinamento” su questo in Europa. Così il premier Mario Monti nel corso di un dibattito con il commissario Ue Olli Rehn.
”Credo che soluzioni che non passassero per l’Europa sarebbero effimere se non controproducenti”, ha aggiunto. Il piano europeo per la crescita comporterà la revisione dei trattati? Alla domanda dei giornalisti ha risposto: ”Credo di no e speriamo di no” vista le difficoltà che ciò comporta.
INVESTIMENTI PUBBLICI ”Sto invitando i miei interlocutori tedeschi” di adottare un nuovo atteggiamento verso gli investimenti pubblici per rilanciare la ”capacita’ produttiva” in Europa. Il premier ha sottolineato come l’Italia stia facendo ciò che deve per ”il contenimento del disavanzo, anche in vista della riduzione del debito e le riforme strutturali”. Misure prese ”per essere piu’ competitivi ed efficienti” e di sicuro ”l’Italia che fa quel che deve fare senza chiedere sconti, non crea domanda”. Tuttavia, ha aggiunto, ”se non esiste la domanda di beni e servizi non c’è l’oggetto a cui applicare maggiore competitivita”’.
Dunque, ”se il contesto internazionale non crea domanda il tutto rischia di diventare sterile e siccome le indicazioni sono in rapporto al Pil, se il denominatore, il Pil, non sale, c’è anche una maggiore difficolta’ nel perseguire e mantenere gli equilibri di finanza pubblica che ci sono richiesti”. In Europa, ha proseguito, c’e’ uno ”scontro intellettuale” tra ”il mondo anglosassone figlio di Keynes, che vede con favore lo stimolo alla domanda anche con disavanzo pubblico, e il mondo tedesco che vede la crescita come prodotto di comportamenti etici individuali e collettivi e quindi non vede bene la domanda e men che meno lo stimolo alla domanda con i disavanzi pubblici”. In mezzo c’è la posizione italiana che propone lo scorporo degli investimenti pubblici produttivi dal computo del bilancio: ”Gli investimenti pubblici, come tutti gli investimenti, sono sì domanda di beni e servizi, ma sono anche contemporaneamente espansione della capacita’ produttiva per il futuro e io sto invitando i miei interlocutori tedeschi a dire: ‘beh una politica che ampli la capacità produttiva con veri e genuini investimenti anche se pubblici è una politica virtuosa”’. Allo stesso tempo, ha concluso, ”l’invito che ho rivolto alla Commissione Ue” è quello di riservare ”per il futuro un’attenzione maggiore dentro il quadro dei vincoli di bilancio ad investimenti pubblici a livello nazionale”.
BCE “Non mi pronuncio, non ho una visione” su questo tema. Cos Monti ha risposto a chi gli chiedeva se fosse favorevole ad una revisione dello statuto della Banca Centrale Europea al fine di trasformarla in un ”prestatore di ultima istanza”.
EUROBOND ”Degli eurobond sono convinto. E’ un’idea che era inclusa nel mio rapporto al presidente Barroso”, ha detto Monti.”E’ una cosa che sono convinto avverra’, – ha proseguito – non immediatamente ma si sta avvicinando nel tempo. La considero una cosa positiva”.