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Montino: “Con Marrazzo trattativa con gli Angelucci. Erano furiosi”

di Lorenzo Briotti |5 Novembre 2009 11:01

Esterino Montino vice presidente regione Lazio

Durante gli stessi giorni in cui la Photo Masi prova a vendere il video hard in cui c’è Marrazzo con il trans , l’allora governatore del Lazio incontra per ben due volte Tonino Angelucci,  re delle cliniche private. La prima il 15 ottobre, il giorno successivo alla visione del filmato da parte del figlio Giampaolo, editore di Libero, Il Tempo e Il Riformista circostanza da lui smentita ma confermata da Carmen Masi: la riunione ristretta nello studio del presidente convocata in fretta e furia su richiesta del gruppo Tosinvest per cercare di convincere Marrazzo a rivedere i decreti anti-deficit sanitario appena firmati. La seconda è il 20 ottobre a Villa Piccolomini, sede di rappresentanza della Regione, 24 ore dopo la telefonata con la quale Berlusconi avverte il governatore dell’esistenza del video compromettente.

A ricordare e ricostruire gli incontri è Esterino Montino intervistato da Repubblica. Il vicepresidente che ora regge le sorti del Lazio fino alle prossime elezioni non ha dubbi: «A partire dai primi di ottobre, Tosinvest ha messo in atto una serie di proteste e di pressioni, sia attraverso comunicati pubblici, sia in sede di riunioni tecniche con i dirigenti degli uffici, perché ritenevano ingiusti e vessatori i provvedimenti sulla riabilitazione (day-hospital e ricoveri ospedalieri- ndr.)firmati da Marrazzo e dal sub-commissario Morlacco tra giugno e luglio».

Montino spiega che «il 12 ottobre, nel corso di un incontro tecnico con il direttore regionale della Pianificazione sanitaria Giampaolo Grippa, per fissare il budget 2009 in base ai nuovi criteri, Tonino Angelucci fece una sfuriata pazzesca. Aggredì il povero direttore, lo accusò di volerlo rovinare, alla fine dovetti arrivare io di corsa per cercare di mettere fine a quella sceneggiata».

Il vicepresidente del Lazio poi incontra di nuovo gli Angelucci tre giorni dopo, il 15 ottobre: quelli che erano stati degli incontri tecnici, si trasformano in una sorta di summit politico che segnalerebbe da parte del governatore un cambio di atteggiamento.  Ciò coincide col fatto che  il giorno prima Angelucci jr potrebbe aver visionato il video su Marrazzo. A tal proposito, Montino ricorda: «Eravamo sei, sette persone al massimo. Io e Piero, i due Angelucci, un paio del nostro staff e forse uno di Tosinvest. Ricordo che loro erano incazzati neri. E noi molto preoccupati perché già a giugno il gruppo aveva avviato la procedura di licenziamento per 502 lavoratori e dopo l’estate ne aveva annunciati altri 250. In più noi a settembre gli avevamo chiuso per irregolarità la struttura di Montecompatri e bloccato i pagamenti per quella di Velletri. Una situazione pesantissima».

«La tensione si tagliava a fette – continua Montino – Loro erano agitati, si sono lamentati di un atteggiamento fortemente vessatorio da parte della Regione, ci hanno accusato di avercela con le cliniche del gruppo, hanno addirittura quantificato in 50 milioni la perdita che avrebbero subito. Piero ha risposto con tranquillità, ha detto: “Noi non ce l’abbiamo con nessuno, si tratta di riallineare le prestazioni del Lazio con quelle delle altre Regioni”. E li ha invitati a fare uno sforzo per salvare i posti di lavoro».

Eppure qualcosa deve essere successo il giorno dopo:  il 16 ottobre, infatti, la Tosinvest detta il seguente comunicato: «Sono aumentare le speranze di arrivare quanto prima a un’intesa tra la Regione Lazio e il Gruppo San Raffaele evitando così il rischio di mobilità per circa 500 lavoratori». Dal muro contro muro si è arrivati alla possibile intesa, ma per Esterino Montino «l’incontro è stato difficile ma costruttivo. Soprattutto nell’ottica di evitare i licenziamenti». Sull’incontro invece del 20 ottobre a Villa Piccolomini Montino dice di non sapere nulla: «Non sapevo nulla, l’ho letto sui giornali. A pensarci bene, quel pomeriggio Piero in Regione non l’ho proprio visto».

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