ROMA – Nomine pubbliche, ecco le scelte di Matteo Renzi.
Eni: Claudio Descalzi amministatore delegato e Emma Marcegaglia presidente.
Enel: Francesco Starace amministratore delegato e Patrizia Grieco presidente.
Finmeccanica: Mauro Moretti amministatore delegato, Gianni De Gennaro presidente (confermato).
Poste: Francesco Caio amministratore delegato e Luisa Todini presidente
Il Governo nella serata di lunedì, a Borse chiuse, ha annunciato i nomi dei nuovi vertici delle principali e più grandi aziende di cui lo Stato è azionista e in cui esercita una influenza determinante.
Restano ancora sconosciuti il nome dell’amministratore delegato di Terna e di chi prenderà il posto di Moretti alle Ferrovie. Inoltre non è stato comunicato dove saranno collocati sia Alessandro Pansa e Flavio Cattaneo (ancora under 60) sia i “vecchi” Paolo Scaroni, Fulvio Conti e Massimo Sarmi, tutti sopra i 65.
Al di là del trionfalismo che già impera sui siti tipo Repubblica, dove queste nomine sono presentate quasi come una rivoluzione culturale, sembra avere prevalso, nella scelta degli amministratori delegati, il buon senso e anche il senso di responsabilità: sono state fatte promozioni dall’interno all’Eni e all’Enel, dove la competenza e la conoscenza di business e mercato fanno premio su tante chiacchiere da comizio, essendo in ballo miliardi di euro e un bel po’ di credibilità internazionale; mentre per le Poste è stato scelto uno dei più capaci capi azienda in circolazione, come Francesco Caio, il padre di Omnitel-Vodafone e per Finmeccanica un dirigente dal cattivo carattere, capace di mandare al diavolo lo stesso Matteo Renzi e per questo solo più che apprezzabile, al di là dei risultati concreti raggiunti nel risanamento delle Ferrovie, anche se poi alla fine ha calato le braghe e invece di andarsene si è trasferito a Finmeccanica.
Sono in realtà cambiamenti più che dovuti in qualsiasi azienda privata, almeno per quanto riguarda i capi azienda con più di 65 anni: la regola in America è ferrea e vi si è dovuto piegare anche il mitico Jack Welch, che ha fatto grandissima la General Electric ma ha poi dovuto fare le valigie.
Per le presidenze di Eni, Enel e anche Poste sembrano invece avere prevalso le vecchie logiche a metà tra pastrocchio e lottizzazione: in nome del mito delle donne al vertice sono state individuate potenziali portatrici di conflitto di interesse, perché le donne scelte sono tutte a capo di importanti aziende. La stessa Repubblica non riesce a non notare che
“non mancano i conflitti di interesse come quello di Emma Marcegaglia”.
Dal consiglio dei ministri è arrivata anche una indicazione per il taglio ai compensi, partendo dai presidenti. Verrà proposto alle assemblee di Enel, Eni, Poste e Finmeccanica che il compenso annuo sia fissato nella cifra di 238mila euro annui lordi.
Eni. Per l’Eni presidenza per Emma Marcegaglia e poltrona di ad per Claudio Descalzi. Stando al comunicato di Palazzo Chigi, il primo nome in lista è quello dell’ex presidente di Confindustria e il secondo quello dell’attuale dg. Gli altri nomi in lista sono Fabrizio Pagani, Luigi Zingales, Diva Moriani e Salvatore Mancuso e dovrebbero rappresentare lo Stato nel Consiglio di amministrazione.
Poste. Luisa Todini e Francesco Caio arrivano alla guida di Poste. È quanto emerge dalla lista presentata dal Governo che non indica i ruoli anche se l’imprenditrice vicino a Scelta Civica sarà presidente e Francesco Caio amministratore delegato. Nella lista anche Roberto Rao, Antonio Campo dall’Orto ed Elisabetta Fabbri.
Enel. La nuova presidente di Enel sarà Patrizia Grieco, il nuovo ad Francesco Starace. Sono infatti questi i primi due nomi indicati nella lista di Palazzo Chigi. Per gli altri componenti del cda ci sono i nomi di Alberto Pera, Alberto Bianchi, Andrea Gemma e Paola Girdinio.
Terna. Catia Bastioli andrà alla presidenza di Terna. Questo, il nome che indicato da Cdp. Bastioli è a.d. di Novamont, azienda novarese leader nella produzione di chimica e plastica ‘verde’.
Finmeccanica. Mauro Moretti amministratore delegato di Finmeccanica mentre Gianni De Gennaro, attuale presidente, viene confermato. E’ quanto prevede la lista indicata dal Governo che non indica l’amministratore delegato che con molta probabilità sarà Moretti. Nella lista anche Marta Dassù, Guido Alpa, Alessandro De Nicola, Marina Calderone, Fabrizio Landi.
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