M5S vola nei sondaggi al 7%. Grillo: “Puntiamo al 25-30% e al Governo”

Beppe Grillo (LaPresse)

ROMA – Exploit del Movimento 5 Stelle che nei sondaggi vola alto: secondo l’ultima indagine di Swg il “non partito” di Beppe Grillo supera addirittura il 7 per cento delle intenzioni di voto. Dati sensazionali che, secondo le parole di Grillo riportate dal Fatto Quotidiano, “se non spostano la data delle elezioni e il Movimento riuscirà a intercettare anche quel 40 per cento che non va più a votare, prenderemo il 25-30 per cento e andremo al governo”.

Forse un’esagerazione ma secondo l’ultima rilevazione Swg, scrive il Fatto, quel 7% è ancora “poco, pochissimo per le schiere di sostenitori appassionati che ingolfano le bacheche di Facebook (l’autentica agorà del grillismo) con numeri in doppia cifra. Anche loro forse ottimisti, ma in fondo è già successo. Il Movimento è già stato terzo alle regionali dell’Emilia Romagna del 2010 (7 per cento), in Piemonte (4 per cento), e alle amministrative del 2011 a Bologna (9,5 per cento) e Torino (5,4 per cento). In alcune città come Rimini la soglia della doppia cifra è già stata superata. Facile dunque, salvo cataclismi, prevedere un’infornata di consiglieri alle prossime amministrative e qualche decina di parlamentari nel 2013″.

Secondo un sondaggio DataMonitor la situazione dei partiti italiani al momento è la seguente: si registra un testa a testa di PdL (24,2%) e Pd (24,9). La Lega Nord, che a gennaio aveva registrato il 10,5%, oggi si attesta al 6,5% perdendo quindi il 3,2%. Bene Fli al 4,9% (+0,7%). L’Udc si attesta al 6,8, mentre arretrano Api e Mpa (0,8%). Tiene Sel al 6,5%, anche se perde uno 0,5%, cresce Pannella con l’1,7% (+0,5%). La Destra si attesta al 2%, Grande Sud all’1.9%, la Federazione della Sinistra registra uno 2,4%, Ecologisti/Verdi e Reti Civiche hanno uno 1,1%, i Socialisti l’1% mentre 1,3 degli intervistati dichiara Altro. Su queste stime se ne staglia una ancora più importante: secondo il sondaggio, se si andasse alle urne domani “più del 20% degli italiani sarebbe indeciso, mentre il 22,4% deciderebbe di astenersi”.

Per Vendola, Beppe Grillo è solo un populista. “Beppe Grillo è un fenomeno di populismo che non ha le caratteristiche per offrire una prospettiva al nostro paese. Considero il populismo un nemico. Quando sono crollati la democrazia e i partiti negli anni ’30, il populismo ha fatto nascere un’avventura drammatica. I regimi reazionari sono stati alimentati dalle culture populistiche. Il nostro problema è ricostruire la democrazia, la credibilità delle forme organizzate per fare politica”. Così il presidente di Sel, Nichi Vendola, commenta a Sky TG24 il fenomeno Grillo. “Ci sono delle involuzioni nel discorso pubblico di Grillo che colgo con preoccupazione, alcune battute che sembrano in stile leghista, una mescolanza di argomenti – ha osservato Vendola – di estrema sinistra ed estrema destra e questo me lo rende un fenomeno tutt’ora da decifrare e guardare con attenzione ma è un fenomeno inquietante. Oggi la malattia della cattiva politica si cura con la partecipazione, con la cultura e con la democrazia”.

Bersani preoccupato per l’antipolitica. “Se c’è qualcuno che pensa di stare al riparo dall’antipolitica si sbaglia alla grande. Se non la contrastiamo, spazza via tutti”. E’ l’esternazione del segretario del Pd, Pierluigi Bersani che, secondo il Corriere della Sera, potrebbe far anche riferimento al sondaggio Swg che dà il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo al 7,2% nazionale nelle intenzioni di voto degli italiani. “Siamo nei guai” dice Bersani.

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