Sempre più giovani precari e disoccupati: dal governo aiuto per i mutui

MILANO – L’Italia non è un Paese per giovani: secondo gli ultimi dati diffusi dal Centro studi di Confindustria, tra il 2008 e il 2013 si perderanno un milione di posti di lavoro. E chi ne pagherà le spese, ovvero chi rimarrà senza un’occupazione, saranno i giovani: il 24% dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni e il 13% di coloro che hanno tra i 25 e i 32 anni. In particolare, il conto più salato toccherà a chi non è laureato o non ha un titolo di studio di scuola superiore. Cifre allarmanti se si considera che il tasso medio di disoccupazione giovanile in Spagna – parametro negativo di riferimento per tutto il continente europeo – sfiora il 30%.

Il giovane italiano che ha invece la fortuna di avere un lavoro fisso spesso si trova comunque in una situazione di disagio. Basti pensare che 3 giovani su 10 nel nostro Paese sono precari e che nei primi sei mesi del 2011 i lavoratori che vivono una condizione di instabilità contrattuale sono più di un milione e 600 mila, in crescita rispetto al 2007. Al Sud si conta la maggior parte degli interinali, mentre nel Nord-Est si registra l’incremento maggiore nell’ultimo periodo. La notizia più grave è che i precari under 35 anni costituiscono il 43% dei lavoratori instabili in Italia.

Anche per questo il governo Monti – che ha già richiamato l’attenzione sulla difficile condizione giovanile in Italia così come ha fatto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi – ha deciso di attivare attraverso la manovra in discussione al Parlamento un nuovo Fondo di garanzia – gestito dalla Consap, che normalmente si occupa per lo Stato della realizzazione di fondi di questo genere. Il Fondo, voluto dal ministero della Gioventù e dall’Abi (Associazione bancaria italiana), è dedicato ad agevolare i mutui sulla casa e partirà grazie ad un primo stanziamento di circa 50 milioni di euro. I soggetti indicati dalla misura sono le coppie di giovani sposi con meno di 35 anni e i genitori single con figli minorenni residenti in Italia.

Il Fondo permetterà infatti anche a chi non ha un lavoro fisso di ottenere un mutuo: una soluzione che va sicuramente a favore di giovani coppie (in particolare quelle delle grandi città), lavoratori precari e single con figli piccoli a carico. Per accedere alle agevolazioni il mutuo non dovrà essere superiore ai 200mila euro e non deve trattarsi di un immobile di lusso. Invece la casa deve avere una superficie inferiore ai 90 metri quadrati e deve trattarsi della propria abitazione principale. Adesso, si attendono misure efficaci da parte del governo anche per quanto concerne il lavoro e il welfare occupazionale.

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