La Macrì corregge il tiro: “Mai vista Ruby ad Arcore”. Escort “tradita” dal cellulare

MILANO – Nadia Macrì e Ruby “Rubacuori” non si sono mai incontrate ad Arcore. Sarebbe questa la novità emersa dall’ultimo interrogatorio della escort di Reggio Emilia, ascoltata dai magistrati della Procura di Milano nell’inchiesta che vede coinvolto anche il premier Silvio Berlusconi. Come ha ricostruito Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera, la Macrì aveva in un primo momento affermato di aver visto la ragazza marocchina nella villa di Arcore e di aver visto il presidente del Consiglio che le dava 5 mila euro.

Nonostante questo, spiega Ferrarella, “il virus della sua testimonianza, trasmessa mesi fa a Milano da Palermo per competenza territoriale, non contamina l’inchiesta milanese che il 14 gennaio ha indagato Berlusconi per le ipotesi di reato di concussione dei poliziotti della Questura di Milano la notte tra il 27 e 28 maggio 2010 e di prostituzione minorile con Ruby da febbraio a maggio 2010. Alla Procura, infatti, bastano due interrogatori in quattro giorni della 28enne di Reggio Emilia per decidere di rinunciare a usare nel futuro processo le sue dichiarazioni, inizialmente rese ai pm palermitani l’anno scorso dopo che Perla Genovesi, 32enne parmense ex assistente parlamentare del senatore del Pdl Enrico Pianetta, era stata arrestata il 18 luglio 2010 per trasporto di cocaina e aveva riferito appunto le confidenze dell’amica Nadia”.

Oltre all’episodio di Ruby, la Macrì aveva descritto i propri incontri con Berlusconi, che l’avrebbe pagata per alcune prestazioni sessuali: scrive Ferrarella che “Macrì raccontava tre incontri con Berlusconi tra Arcore e Villa Certosa, in Sardegna, in due dei quali avrebbe avuto rapporti sessuali con il premier in cambio di 10 mila euro. Nel suo racconto spiccavano pittoreschi dettagli, come i regali che asseriva avere ricevuto dal premier (in ciò contraddetta dall’ex marito) o come il modo con il quale il premier in una occasione l’avrebbe convocata: «Berlusconi mi chiamò al cellulare e mi disse: “Sono il sogno degli italiani, sono il presidente”»” .

Che Nadia e Ruby non si siano incontrate a Villa San Martino, scrive Ferrarella, è emerso dall’analisi del cellulare della escort: “I pm milanesi ne hanno però subito inquadrato le dichiarazioni provando con certezza l’assenza da Arcore il 24 aprile grazie allo stesso esame delle celle telefoniche tanto vituperato dal premier quando è stato usate per documentare la presenza di altre prostitute ad Arcore. E Macrì ha probabilmente evitato in extremis di essere indagata per false informazioni al pm solo perché da un lato è risultato vero almeno che ad Arcore fosse comunque stata, seppure non il 24 aprile ma il 9 maggio (una settimana dopo l’ultima notte di Ruby lì, quella tra l’ 1 e il 2 maggio); e dall’altro lato perché lei stessa ha ridimensionato le proprie parole, spiegando (poi anche al TgLa7 e a Reggionline) che «non ho incontrato Ruby, non ne sono sicura, non ho mai detto che l’ho incontrata”.

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