Napolitano aspetta un segnale dal Parlamento per “esonerare” Berlusconi

Giorgio Napolitano (Lapresse)

ROMA – Giorgio Napolitano vorrebbe un altro governo, ma non può, allora aspetta un segnale dal Parlamento. In due giorni il Presidente della Repubblica ha incontrato tutti i partiti: ieri le opposizioni, oggi Pdl e Lega Nord, esattamente come si fa durante una crisi e per la formazione di un nuovo governo. Solo che Silvio Berlusconi non vuole mettere a verbale di essere alla guida di una governo in crisi, per il quale ogni passaggio in Parlamento è un tip-tap in un campo minato. Berlusconi vuole scavallare Natale, perpetuare la sua leggenda di Araba Fenice della politica (e dell’imprenditoria) italiana.

Napolitano è meno sensibile alla gloria personale di Berlusconi mentre è più sensibile alle pressioni internazionali sull’Italia. Allora dice il massimo di quello l’orecchio non benevolo dei mercati possano ascoltare: “I prossimi sviluppi dell’attività parlamentare mi consentiranno di valutare concretamente la effettiva evoluzione del quadro politico-istituzionale”. Tradotto: se Berlusconi viene stoppato dal Parlamento, su un eventuale fiducia su provvedimenti anti crisi o sul rendiconto di bilancio (data segnata 8 novembre), posso aprire ufficialmente la crisi.

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