Napolitano bacchetta ‘Il Giornale’: “Assurda polemica sulle vittime delle Br”

Pubblicato il 10 Gennaio 2011 - 19:21 OLTRE 6 MESI FA

Giorgio Napolitano

Il Colle bacchetta il ‘Giornale’ dopo l’intervista al nipote di un brigadiere dei Carabinieri ucciso dalle Br, Potito Perruggini, che, dice il Quirinale, “è stata pubblicata con una titolazione assurdamente polemica”.

”Il Presidente Napolitano – si legge in una nota del Colle – si è notoriamente impegnato per favorire l’adozione della legge con cui si è istituito il Giorno della Memoria per le Vittime del Terrorismo; ha per la prima volta promosso in Quirinale incontri con i famigliari delle vittime, incontri ai quali nel 2008, nel 2009 e nel 2010 sono stati garantiti la massima ampiezza e il massimo rilievo, e nel corso dei quali egli ha pronunciato impegnativi discorsi e naturalmente stretto le mani di numerosissimi partecipanti. Non si giustifica perciò in alcun modo il tono aggressivo e di scandalo che ”Il Giornale” ha inteso far suo, nè si comprende in che cosa sarebbe consistita l’ ‘ambiguità’ attribuita alle dichiarazioni del Capo dello Stato su ‘l’impegno del governo’ volto ad ottenere l’estradizione di Battisti, per cui egli si è personalmente, com’è noto e documentato, pronunciato e adoperato con la massima fermezza”.

Il caso. Il Giornale ha pubblicato stamane una intervista a Potito Perruggini, nipote di Giuseppe Ciotta, un brigadiere ucciso nel ’77 a Torino da terroristi di Prima Linea, intitolata ”Noi vittime delle Br snobbate da Napolitano”. Perruggini, lamentando una presunta ”distrazione” dei vertici istituzionali nei confronti dei familiari delle vittime del terrorismo, nomina il Capo dello Stato, osservando che ”Napolitano ha ragione sull’incapacità delle istituzioni di trasmettere un messaggio culturalmente forte su ciò che sono stati gli anni ’70 in Italia. Ma se poi fa dichiarazioni ambigue sull’impegno del governo per ottenere l’estradizione di Battisti, non lo condivido”.

”Non solo – precisa Perruggini – perché l’esecutivo si sta impegnando con il massimo delle energie. Ma per un paio di episodi spiacevoli – aggiunge – che riguardano familiari delle vittime e che hanno avuto il Quirinale come protagonista”. Fra questi episodi, Perruggini, cita il 9 maggio 2009, (giorno della memoria) quando al Quirinale, ”la cerimonia ha snobbato quasi tutti i familiari di vittime, e le stesse vittime presenti”, fatta eccezione ”per un gruppo ristretto” comprendente ”le vedove Calabresi e Pinelli”. Il nipote del brigadiere ucciso lamenta, inoltre, che nel 2010 non c’è stata ”la consegna diretta delle onorificenze da parte di Napolitano”.

Sallusti: “Qurinale sbaglia destinatario”. Cade dalle nuvole il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, e reagisce alla nota del Quirinale sull’intervista a Potito Perruggini: ”Il Colle ha sbagliato destinatario forse”, dice. ”Noi abbiamo dato voce a un parente di una vittima del terrorismo. Non credo che menta – continua – Domani daremo ovviamente conto delle affermazioni del Quirinale, domani. Ma non siamo parte in causa. Abbiamo fatto solo da tramite”.

Nel merito della nota del Quirinale, che sostiene che ”’Il Giornale’ ha pubblicato oggi una intervista al signor Potito Perruggini, che ha offerto lo spunto per una titolazione assurdamente polemica col Presidente della Repubblica a proposito delle vittime delle BR”, Sallusti replica: ”Il titolo era un virgolettato e le domande, che sto riguardando adesso, non erano affatto aggressive”.

”Credo che ogni parente delle vittime del terrorismo abbia titolo a parlare, e a esprimersi anche con durezza, se lo ritiene”, ha continuato Sallusti. ”Noi abbiamo riportato la lamentela di una persona che si è sentita discriminata dal Quirinale – continua il direttore de il Giornale – Non è una iniziativa nostra. Evidentemente il Capo dello Stato e Perruggini hanno una percezione diversa di come siano andate le cose. Napolitano ritiene di aver messo a suo agio i parenti delle vittime, e Perruggini no”.

”Mi sarei aspettato una reazione dal Colle più nei giorni scorsi, per altri articoli che ha pubblicato il Giornale – conclude Sallusti – Questa di oggi, francamente, è la meno attesa delle contestazioni”.