Napolitano: “Bene se il governo va avanti. Il ricorso al popolo non cura ogni febbre”

Giorgio Napolitano

A Salerno, nella sede che nel 1944 ospitò la prima riunione del governo di unità nazionale, il Presidente Napolitano riporta la politica, quella con la P maiuscola, al centro del dibattito. Facendo chiarezza sulle prerogative istituzionali di cui è titolare, incoraggiando il governo nella ricerca di una stabilità, sferzando il Parlamento a lavorare di più e meglio per la soluzione dei problemi sul tavolo.

Napolitano dà atto pubblicamente a Berlusconi del suo impegno a cercare di proseguire la legislatura. Si è compiaciuto della ”evoluzione auspicabile e costruttiva” che negli ultimi giorni si è manifestata sulla prospettiva di prosecuzione della legislatura e di rilancio dell’attività di governo, due punti sui quali ha manifestato ”apprezzamento per le impegnative valutazione recentemente espresse dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi”.

La stabilità è un valore imprescindibile delle democrazie occidentali. In Gran Bretagna, è l’esempio del Presidente, la legislatura deve durare obbligatoriamente il tempo previsto: sulla necessità del voto non poteva essere più chiaro. Una maggioranza responsabile deve avere a cuore il valore della stabilità. “Il ricorso al popolo non è un balsamo per ogni febbre”: così, i propugnatori del voto ad ogni costo sono serviti. La puntualizzazione serve a Napolitano anche per spazzar via ogni critica sulla sua presunta riluttanza a sciogliere le Camere. E per ribadire l’ovvia constatazione che la volontà popolare  si esprime regolata da regole ben precise.

Napolitano si dilunga anche sul tema del federalismo. Anche qui per invitare (avesse potuto avrebbe intimato) le forze politiche a confontarsi con misura e intelligenza in Parlamento. Stigmatizza con forza, a questo proposito, “le penose recriminazioni” economiche tra Nord e Sud. Basta accapigliarsi senza costrutto attraverso “fantasiose schermaglie sui dati”. Quelli veri ci sono: basta leggere con accuratezza gli studi della Banca d’Italia, le risoluzioni del governo presentate l’anno scorso dal ministro Fitto, gli importanti e autorevoli studi di Paolo Savona, citato esplicitamente dal Capo dello Stato. Si scoprirebbe che il “quadro di flussi tra regioni del Nord e del Sud è ben più ampio di quelli dei soli trasferimenti pubblici e assai più favorevole al Centro-Nord”. Un messaggio che dalle parti della Lega non sarà molto apprezzato. Ma d’altra parte, bisogna “conoscere per deliberare” spiega Napolitano, citando Luigi Einaudi.

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