ROMA – Calunnie che destabilizzano la politica e il governo e le istituzioni. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano torna all’attacco meno di 24 ore dopo la sortita su quelle che aveva definito “ridicole panzane” giornalistiche.
Parlando all’assemblea nazionale dei comuni in corso a Firenze il presidente della Repubblica spiega:
“La vita pubblica e l’opinione dei cittadini sono condizionate e deviate da un’onda diffusa e continua di vociferazioni, di faziosità, di invenzioni calunniose che inquinano il dibattito politico e mirano, non solo a destabilizzare un equilibrio di governo, ma a gettare ombre in modo particolare sulle istituzioni di più alta garanzia e di imparziale e unitaria rappresentanza nazionale”
Ma quello di Napolitano è un discorso dai toni aspri contro quella che definisce
“un’onda diffusa e continua di invenzioni calunniose“: “Mi auguro -ha proseguito – che a cio’ si sappia reagire in diversi ambiti, compreso quello dell’informazione, così delicato e così esposto a quelle fuorvianti tendenze. C’è comunque chi ha il dovere, per la responsabilità che gli spetta, di non cedere ad un clima avvelenato, magari per mettersi al riparo da provocazioni che impunemente tentano a colpirlo”.
Non manca poi una stoccata ai partiti per la questione legge elettorale definita “urgente” per “regolare su basi piu’ lineari e sicuramente produttive la competizione per il governo, in una effettiva democrazia dell’alternanza”.
Infine le riforme tout court che secondo Napolitano sono frenate. Il “rinnovamento istituzionale” dell’Italia, spiega, “dopo una lunga serie di omissioni e ritardi ancora fatica a prendere corpo e cozza contro ostacoli e resistenze molteplici”.