ROMA – Giorgio Napolitano ha detto sì. Il presidente della Repubblica uscente cede alle pressioni di Pd, Pdl e Scelta Civica e accetta di ricandidarsi.
Napolitano, quindi, dopo qualche ora di riflessione ha deciso per il sì. Troppo grande l’emergenza, troppo critica la situazione. Napolitano sarà presidente e sarà presidente di salute pubblica.
Le richieste nei confronti di Napolitano si sono fatte pressanti sin dalle prime ore del mattino di sabato. Al Quirinale sono saliti Bersani, Berlusconi e Monti. Tutti con la stessa richiesta: pensaci tu. Poi è arrivato anche l’appoggio della Lega e quello “esterno” dei vescovi. Contro la candidatura di Napolitano restano solo Movimento 5 Stelle e Sel che appoggiano Stefano Rodotà.
Il comunicato del Quirinale:
Nella consapevolezza delle ragioni che mi sono state rappresentate, e nel rispetto delle personalità finora sottopostesi al voto per l’elezione del nuovo Capo dello Stato, ritengo di dover offrire la disponibilità che mi è stata richiesta. Naturalmente, nei colloqui di questa mattina, non si è discusso di argomenti estranei al tema dell’elezione del Presidente della Repubblica. Mi muove in questo momento il sentimento di non potermi sottrarre a un’assunzione di responsabilità verso la nazione, confidando che vi corrisponda una analoga collettiva assunzione di responsabilità”.
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