ROMA – Incarico a Pier Luigi Bersani. Ma incarico eslporativo. Che tradotto significa: Pierluigi vai e cercati una maggioranza, se ne sei capace. Giorgio Napolitano sceglie il segretario del Pd ma solo per un incarico parziale perché, ammette il Capo dello Stato e ripete poco dopo il leader del centrosinistra, “è una situazione difficile”. Bersani, quindi, farà delle sue consultazioni e poi tornerà al Colle per riferire se ci sono i margini per formare un governo.
In caso di fallimento o rinuncia di Bersani, trattandosi di un semplice incarico esplorativo, per gli affari correnti resterà in carica Mario Monti.
Napolitano, prima di fare il nome di Bersani, ha più volte sottolineato la necessità di “grandi intese” per dare, “senza lentezza”, un governo “nel pieno delle sue funzioni” al governo”. E l’incarico a Bersani è solo il “primo passo”.
“Si apre oggi una fase decisiva per dare oggi un nuovo governo all’Italia” ha esordito Napolitano. “L’incarico che sto per dare è il primo passo per un cammino che ci dovrà portare al più presto alla formazione di un nuovo governo.
Napolitano ricorda di essersi “sbrigato” più di altre volte, di aver finito le consultazioni e preso la decisione in meno di un mese. Meno di quanto accade all’estero. Fatto che per Napolitano vuole essere un messaggio a quei paesi europei che attendono segnali chiari dall’Italia.
Ci vuole un governo “operante nella pienezza dei suoi poteri” anche, secondo il Presidente, per dare una mano all’Europa. Altrimenti “tradiremmo le attese” dei paesi amici.
Dalle consultazioni, ricorda Napolitano, è emersa una larga condivisione della necessità di un governo. Con posizioni, però, molto diverse. “Non si può negare la vastità del malessere che è state espresso con il voto”. Qui il presidente cita il Movimento 5 Stelle, primo partito nominato da Napolitano. Perché, spiega: “A tutti è apparsa chiara la portata della crisi da affrontare”.
Quindi la decisione: “Sono giunto alla conclusione che il destinatario dell’incarico vada individuato in Pier Luigi Bersani. Perché, spiega Napolitano, la sua è la coalizione che ha ottenuto la maggioranza, assoluta alla Camera e relativa al Senato”.
Il mandato, però, sarà “esplorativo”. Il leader del Pd dovrà avviare sue consultazioni e valutare se ci sono i numeri. A oggi, però, l’impresa sembra quasi disperata. Lo stesso Bersani dopo essersi detto “determinato” ha ammesso: ‘‘Mi prendo il tempo necessario, è una situazione difficile”.
Il leader del Pd si è messo immediatamente al lavoro. Subito dopo l’incarico si è riunito con i suoi quindi ha incontrato in Senato Pietro Grasso e alla Camera Laura Boldrini. Tra un incontro e l’altro ai cronisti che gli chiedevano di un possibile accordo col Pdl per un governo di larghe intese Bersani ha risposto laconico: “Vediamo, lavoriamo”.