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Napolitano, informale con gli studenti: “Poche donne parlamentari, cadono le braccia”

di Elisa D'Alto |12 Maggio 2011 12:33

Giorgio Napolitano

FIRENZE – Non è un mistero che Giorgio Napolitano, a differenze del suo predecessore Ciampi, si sia sempre dimostrato poco incline al sorriso e ai bagni di folla, dall’aspetto austero e distaccato in pubblico. Ma in un’assolata mattina fiorentina si concede un copione diverso. La folla che lo aspetta all’arrivo a palazzo Vecchio lo accoglie festante. Napolitano non è nuovo a questo tipo di accoglienza: in corso c’è una crisi istituzionale e molti lo considerano l’unico vero freno alle intemperanze della politica. Il risultato è che la gente mostra da qualche mese un calore prima sconosciuto.

Sarà stata quest’atmosfera, sarà stato che in sala c’erano ad ascoltarlo anche gli studenti, fatto sta che oggi il presidente si è lasciato andare a un linguaggio nuovo, meno formale. Quasi familiare. Incontra il sindaco Matteo Renzi, il presidente della Regione Enrico Rossi. Discorso istituzionale all’inizio. La difesa del parlamento, “che non sia relegato a un ruolo minore”. Poi, quasi fuori dai denti: in altri paesi i parlamentari investiti da uno scandalo si dimettono, mentre in Italia ”abbiamo uno scala di giudizio un po’ diversa”. E ricorda: “Qualche tempo fa ha fatto molto clamore in Gran Bretagna, mentre da noi quel clamore sembrò eccessivo, perché abbiamo una scala di giudizio un po’ diversa. Era accaduto che alcuni parlamentari – ha detto – avevano abusato dei loro privilegi e quando furono scoperti seguirono le dimissioni di alcuni di loro e dello speaker del parlamento. Tra le spiegazioni che furono date ne ricordo una: quei poveri parlamentari inglesi erano demotivati perché i poteri della Camera dei comuni si erano ridotti in seguito a quel processo che ho descritto”.

Ancora più esplicito quando analizza la presenza femminile in Parlamento: ”A vedere le piccole percentuali di donne elette in Parlamento in Italia cadono le braccia”.  C’e’ un problema generale di sottorappresentanza femminile in tutte le istituzioni e nelle aziende ”ma il punto più nero è la rappresentanza nel Parlamento”. Per i consigli di amministrazione delle aziende, ha detto, si è fatto ricorso alle quote rosa. ”E’ un metodo sbrigativo ma efficace. Sarebbe meglio dare prove collettive di impegno”. Dare più spazio alle donne significa anche riconoscere, ha concluso, i loro meriti, ”vorrà pur dire qualcosa il fatto che siano sempre di piu’ le donne a vincere in maggioranza nei concorsi pubblici, anche nell’ultimo concorso in magistratura”.

Poi, quasi a schermirsi da un’accoglienza così calda, dice: “Faccio ciò che posso e ciò che devo secondo la Costituzione, sento la fiducia degli italiani”.

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