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Napolitano: “La discussione sulla manovra sia prioritaria”

di luiss_vcontursi |21 Giugno 2010 11:43

Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, interviene sui calendari dei lavori di Camera e Senato e dice: prima di tutto ci si occupi della manovra finanziaria. Tradotto: sia momentaneamente messo da parte il dibattito sulle intercettazioni, che tanto preme al premier Silvio Berlusconi, e si faccia invece spazio alla discussione e all’approvazione della manovra finanziaria che ha un importanza prioritaria. “C’è poco tempo – osserva Napolitano incontrando una delegazione del Cnel al Salone degli Specchi del Quirinale – bisogna concentrarsi sulla manovra”.

Il Capo dello Stato risponde così alle preoccupazioni che sono arrivate dei giorni scorsi dall’opposizione e dall’ala finiana del Pdl sulla priorità da dare alla manovra rispetto alla discussione in Aula alla Camera del ddl intercettazioni. Napolitano chiede dunque a “tutte le forze politiche e sociali e a tutte le componenti istituzionali di concentrarsi sulla discussione più seria ed aperta attorno ai termini della manovra finanziaria ed economica affidata al decreto da convertire in legge entro fine luglio”.

Questo tema, aggiunge, “non può non dominare l’agenda parlamentare nel breve tempo che separa le Camere dalla pausa estiva. Ciò significa anche – aggiunge – esprimere nella massima misura possibile il senso di una comune responsabilità nazionale”.

E’ necessario esprimere questa comune responsabilità, sottolinea il Presidente della Repubblica, “nell’attuale, grave momento, evitando che il confronto su una materia già tanto ardua, qual è quella dei provvedimenti urgenti per la finanza e l’economia, sia negativamente condizionata da tensioni politiche già acute su tutt’altra materia”.

Nel suo discorso al Quirinale, Napolitano ha sottolineato l’esigenza che la manovra economica in discussione al Parlamento oltre a porsi l’obiettivo “del concreto raggiungimento di adeguati obiettivi del consolidamento dei bilanci pubblici”, abbia come obiettivo “il contestuale rilancio della crescita economica”.

“Dall’equilibrio e dall’equità della manovra – ha aggiunto Napolitano – potranno discendere effetti importanti in termini di dialogo e coesione sociale”.

Napolitano ha sottolineato che è “urgente” bloccare l’aumento del debito pubblico e avviarne la riduzione, anche in Italia, “anche se da noi la situazione si presenta ben più solida dei Paesi più esposti della zona Euro, per aspetti essenziali, come lo stato finanziario delle imprese, a cominciare da quelle bancarie, e delle famiglie”.

Tuttavia, in tutti i Paesi, insieme al tema del consolidamento dei bilanci pubblici, “si sta imponendo al centro delle preoccupazioni comuni a larga parte della comunità internazionale”, il tema della contestualità tra consolidamento dei bilanci pubblici e rilancio della crescita economica, due punti che sono “abbinati in tutte le formulazioni dei più recenti documenti, innanzitutto dell’Unione Europea”.

Non ci si può occupare della crescita senza affrontare il consolidamento “ma la combinazione risulta controversa e difficile e dipende anche dall’apporto che ad una ripresa europea ancora flebile verrà dato da qualcuna tra le maggiori economie dell’Ue, se non ci si preoccuperà troppo del rafforzamento delle finanze e della competitività del proprio Paese. E dipenderà – ha concluso il presidente della Repubblica – dagli specifici contenuti della manovra di stabilizzazione in Paesi come il nostro”.

Napolitano ha definito il decreto che contiene la manovra economica “un provvedimento grandemente impegnativo, di inedita ampiezza e minuziosità”.

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