Napolitano: “No a bestemmie separatiste”. Bossi: “Se l’unità non la difende lui…”

Pubblicato il 3 Ottobre 2009 - 15:32 OLTRE 6 MESI FA

Centralità della «questione meridionale» e un netto rifiuto delle «bestemmie separatiste»: questi i punti nodali del discorso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano intervenuto ad un seminario sul meridionalismo a Rionero in Vulture (Potenza).

Il presidente ha preso atto con preoccupazione del «diffondersi nell’opinione pubblica settentrionale di una illusione di sviluppo autosufficiente destinata a dispiegarsi pienamente una volta liberatosi del peso frenante del Mezzogiorno». Qualcosa, ha aggiunto Napolitano, che contribuisce «all’esaurirsi di una strategia nazionale per il Mezzogiorno».

Napolitano ha ricordato che di “bestemmie separatiste” parlò già lo studioso e meridionalista Giustino Fortunato alla fine dell’Ottocento, e «queste bestemmie che negano il valore dello Stato unitario sono tornate varie volte».

Al presidente ha risposto, con toni meno polemici del solito il leader della Lega Umberto Bossi: «Se l’unità d’Italia non la difende Napolitano, chi lo deve fare? Ad ognuno il suo compito».

«Non mi sconvolge che abbia detto una cosa del genere – ha proseguito il ministro – io mi considero amico di Napolitano, lui è una persona abbastanza saggia con cui su qualsiasi cosa si può ragionare».