ROMA – Giorgio Napolitano intende restare Presidente della Repubblica fino all’ultimo giorno del suo mandato, il 15 maggio. Affiderà a due gruppi di persone differenti tra loro per convinzioni e posizioni il tentativo di trovare un’intesa per un Governo.
Napolitano non intente gettare la spugna perché “penso di poter contribuire fino all’ultimo giorno del mio mandato” a trovare una soluzione alla situazione di stallo determinata dalle elezioni politiche. Lo ha affermato lo stesso Napolitano in sala stampa al Quirinale.
“Persistono posizioni diverse”, ha ammesso il Capo dello Stato “non nascondendo al Paese le difficoltà che sto ancora incontrando e ribadendo la mia fiducia nella possibilità di un responsabile superamento della situazione che l’Italia attraversa”.
‘Ritengo di dover ancora una volta sottolineare – ha detto Napolitano – le esigenze che da parte di tutti i soggetti politici si esprima piena consapevolezza della gravità e urgenza dei problemi del Paese e quindi un accentuato senso di responsabilità, al fine di rendere possibile la costituzione di un valido governo in tempi che non si prolunghino insostenibilmente, essendo ormai trascorso un mese dalle elezioni del nuovo Parlamento”.
Napolitano poi ci tiene a precisare che il governo Monti è “operativo” e “tuttora in carica”, è “dimissionario ma non sfiduciato dal Parlamento”. “Il Governo – ha preannunciato – sta per adottare provvedimenti urgenti per l’economia, d’intesa con la Ue”. E’ pertanto essenziale nello schema tracciato dal capo dello Stato,”il contributo del nuovo Parlamento con i lavori della commissione speciale presieduta dall’onorevole Giorgetti”.
La soluzione di Napolitano, si può dire, viaggia su due binari: il governo Monti, che porterà avanti le questioni di ordinaria amministrazione, sarà avvicendato da due gruppi di “saggi” incaricati di individuare le riforme economiche e istituzionali per allontare il paese dalla crisi e non riconsegnarlo a nuove elezioni con una legge elettorale che rischia di restituire ancora una situazione in stallo, senza vere maggioranze parlamentari.
I nom dei “saggi” che comporranno le due commissioni annunciate da Giorgio Napolitano saranno resi noti nel pomeriggio, stando a quanto ha riferito l’Ufficio stampa del Quirinale.
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