ROMA – Napolitano non parla dello scoop di Panorama, non spenderà mezza frase sulle intercettazioni e del nuovo caso dove non si capisce chi ricatta chi. Il conflitto di poteri sollevato davanti alla Consulta basta e avanza. In questo strano conflitto, dove non solo gli sconcertati lettori/cittadini ma anche gli attori della vicenda sembrano agitarsi quasi fossero bendati, alle controparti naturali (Quirinale e Procura di Palermo) si aggiungono i giornali che proseguono la guerra con altri mezzi. “Ricatto al presidente”, l’inchiesta di Panorama è arrivata in edicola oggi, preceduta dal lancio su internet, cui si affiancano, sempre online, le rivelazioni di Lettera 43 a proposito di un’altra telefonata del presidente che avrebbe chiamato la procura di Caltanissetta nel 2009 per spingere l’applicazione del pm Boccassini nell’indagine su Via D’Amelio, indiscrezione prontamente smentita dal capo della procura nissena Lari.
I giornali “istituzionali” mantengono un certo low profile. Il Corriere della Sera affida alla questione un breve commento per segnalare “L’ultima polemica che turba il Quirinale”: il clima è così avvelenato da rendere “insopportabile ” la tensione concentrata su un presidente disarmato, “visto che che l’ordinamento non prevede misure o provvedimenti con un qualche valore imperativo attraverso i quali possa fermare questa deriva, dalla quale rischia di uscire ferito in prima persona lui stesso, oltre che lesionato il prestigio dell’istituzione che incarna”.
La Repubblica confina lo scoop di Panorama nel regno delle ipotesi. “Nelle telefonate di Napolitano giudizi su Berlusconi e i pm” titola a pagina 12. Ci sono le smentite dei giudici interessati, c’è il pm Ingroia che in un intervento pubblico con Lucia Annunziata respinge il sospetto di ricatto al mittente (“se il giornale avesse davvero avuto accesso a quelle intercettazioni il ricatto al Capo dello Stato lo farebbe Panorama”.
Il Fatto Quotidiano si diffonde con più forza, chiamato in causa fra gli esecutori del complotto ai danni del presidente: “Trattativa, Panorama annuncia ricostruzione esclusiva. Ingroia: Ricatto”, è il titolo laddove l’accento è posto sulla ricostruzione arbitraria del contenuto delle intercettazioni. Libero e il Giornale si buttano a corpo morto sulla vicenda. “Ecco le telefonate segrete”, spara in prima pagina il quotidiano diretto da Sallusti, che non ha dubbi su argomento e tenore delle conversazioni intercettate. Al di là del conflitto istituzionale, interessa al quotidiano sapere cosa pensa davvero Napolitano di Berlusconi e Di Pietro, sui pm di Palermo e sulla situazione politica attuale: quando venivano estratte fuori contesto le parole di Berlusconi in alcune famose intercettazioni, questa la tesi, non c’era nessuno nella stampa nazionale che ne difendeva la privacy o ricorreva alla Corte Costituzionale.
“Napolitano e la telefonata con Mancino: schiaffi a Cav, Di Pietro e pm”: è il titolo invece di Libero, con un commento del direttore Belpietro che invita il presidente a “fermare i suoi pm”, di mettere un freno alle loro invasioni di campo.
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