ROMA – Napolitano in tv: lo scampato boicottaggio fa gridare al boom (ingigantito). Non ha avuto certo bisogno del logopedista “Re Giorgio” per il suo tradizionale discorso di fine anno, l’ottavo. Come lui nessuno mai. Piuttosto si temevano balbettamenti negli ascolti per l’annunciato boicottaggio organizzato dalle opposizioni che, a torto o a ragione, considerano Giorgio Napolitano il vero leader della maggioranza al Governo, ruolo esorbitante le prerogative del Capo dello Stato, secondo i boicottatori di Forza Italia, 5 Stelle e Lega.
La prova ascolto è stata per questo vista come la prosecuzione della battaglia politica: e la pur significativa tenuta mediatica, con un incremento alla fine di quasi tre punti percentuali, si è trasformato nel “boom” cui Il Manifesto ha dedicato l’apertura. E che su Repubblica viene sbandierato con il dato del +12%, salvo scoprire solo a fine articolo che il dato riguardava solo le tre reti Rai (leggi qui tutti i dati). Su quelle Mediaset l’arretramento non è quello sognato dai boicottatori, ma uno smottamento c’è stato, quasi mezzo milione di sintonizzati in meno su Canale 5 è pur sempre un dato sensibile. E nemmeno di difficile interpretazione vista la piattaforma.
Mentre i promotori del boicottaggio, alla luce del 53% di share, dovranno riconsiderare le loro strategie di contrasto a una politica che non condividono (e il boicottaggio appare una forma un po’ primitiva), i sostenitori che esagerano dovrebbero ricordare una regola aulica, “soprattutto mai troppo zelo”.
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