Dpcm Natale, ristoranti aperti a pranzo. Resteranno invece chiusi negli hotel la notte di Capodanno. Dal 20 dicembre stop mobilità tra le regioni. Durante le feste resta il coprifuoco e niente sci.
A poche ore dalla scadenza dell’ultimo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) si delinea il quadro delle misure che saranno contenute nel prossimo provvedimento che detterà le regole delle festività e del Natale in era Covid e che sarà in vigore fino al 15 gennaio.
Le norme più stringenti saranno però valide almeno fino all’Epifania. Tra le novità più importanti quella degli hotel che potranno restare aperti a pranzo durante le feste. La decisone è stata accolta dal Governo dopo l’insistenza di Davide Faraone e di tutta Italia Viva. Resta in vigore il limite dei quattro commensali a tavola.
La curva dei contagi da Covid, in Italia rallenta. Ciò però non basta a far allentare le restrizioni che condizioneranno ievitabilmente il nostro Natale e il nostro Capodanno.
Coprifuoco
Resta il divieto di circolazione dopo le 22 e fino alle 5 del mattino successivo se non per motivi di necessità, lavoro o salute. Il limite varrà anche per Natale, Santo Stefano e a Capodanno. Per questo motivo le messe della vigilia dovranno essere anticipate per permettere ai fedeli di ritornare a casa allo scoccare del coprifuoco.
Divieto di mobilità tra le regioni a partire dal 21 dicembre
Dal 21 dicembre non ci si potrà più spostare neppure tra regioni gialle. Saranno permesse deroghe per ritornare ai luoghi di residenza e/o di domicilio, inoltre forse per ricongiungimenti familiari specie nel caso di anziani soli da raggiungere.
Restano le eccezioni per motivi di necessità, lavoro o salute. L’ampiezza delle deroghe è in discussione in queste ore nel Governo. Un nodo da sciogliere è quello delle seconde case, se permettere di andarci o meno.
Divieto di mobilità tra comuni
E’ la novità che potrebbe arrivare tra le restrizioni previste: il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio potrebbe essere proibito spostarsi dal Comune nel quale ci si trova, che sia quello di residenza, domicilio o meno.
Quarantena per chi torna dall’estero
La misura, che dovrebbe essere valida dal 20 dicembre, è pensata soprattutto per chi intenda andare a sciare in Svizzera – che ha tenuto le piste aperte – o in Paesi dell’Unione europea, come Slovenia e Austria, con quest’ultimo paese che ha annunciato di aprire le piste solo ai residenti.
Ristoranti aperti a pranzo nei giorni di festa (e chiusi negli hotel la notte di Capodanno)
Una delle novità tra le più importanti è l’apertura dei ristoranti a pranzo sia il 25 e 26 dicembre, sia a Capodanno e per l’Epifania. La sera invece resteranno chiusi visto in vigore il coprifuoco anche per evitare feste all’interno delle strutture alberghiere, escamotage a cui stavano riccorendo in molti nelle ultime ore per festeggiare fuori casa. Per i presenti solo pasti in camera.
Apertura negozi e outlet
I negozi dovrebbero restare aperti nei giorni delle festività per lo shopping fino alle 21, per permettere di ‘spalmare’ la clientela lungo un arco di tempo più ampio possibile e ridurre il rischio di assembramenti. I centri commerciali saranno aperti nei fine settimana fino al 20 dicembre, ma chiusi nelle festività natalizie.
Chiusi impianti sci, aperti hotel di montagna
E’ uno dei punti fermi a poche ore dalla definizione del Dpcm: gli impianti di risalita restano chiusi per il rischio assembramenti. Aperti invece gli alberghi di montagna dove sarà possibile fare il cenone ma in camera.
Crociere vietate
Fino a qualche giorno fa sembravano una delle poche isole (galleggianti) felici, pur con strettissime misure di sicurezza. Invece il governo ha deciso di proibire i viaggi sugli hotel del mare. – R
Riduzione dad a dicembre
E’ un’ipotesi che avrebbe avanzato il premier Giuseppe Conte per “dare un segnale”: Diminuire la percentuale di studenti che fanno lezione a distanza. La scuola nel suo complesso dovrebbe comunque riaprire dopo la Befana.
La Ue ha indicato come misura cuscinetto di allungare le vacanze di Natale e dunque posticipare il rientro in aula.
Italia a tre colori
Confermato il sistema delle fasce, rossa, arancione e gialla in ordine decrescente di diffusione del contagio e di pressione sul sistema sanitario, con conseguenti misure più stringenti.
L’obiettivo è portare entro metà dicembre tutto il Paese in fascia gialla, la meno rigorosa, ma rafforzata da divieti di mobilità e altre restrizioni valide per il periodo delle festività (fonte: Ansa, Il Messaggero, La Repubblica).