Natale, ipotesi zona rossa nei prefestivi e festivi dal 24 al 3 gennaio: cosa non si potrà fare nei giorni di chiusura

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 16 Dicembre 2020 - 20:58 OLTRE 6 MESI FA
giuseppe conte foto ansa

Natale, ipotesi zona rossa nei giorni prefestivi e festivi dal 24 al 3 gennaio: cosa si potrà fare in quei giorni (nella foto Ansa il premier Giuseppe Conte)

Zona rossa (e quindi divieto dei movimenti non essenziali fuori dalla propria abitazione) per evitare l’aumento dei contagi da coronavirus. Zona rossa che sarebbe in vigore solo nei giorni prefestivi e festivi dal 24 al 3 gennaio.

E’ questo il possibile compromesso che si sta raggiungendo in queste ore all’interno del Governo per evitare una stretta totale durante le feste natalizie.

Si tratta dei giorni 24, 25, 26, 27, 31 dicembre e 1, 2, 3 gennaio. Dal 28 al 30 si applicherebbero invece le regole delle zone gialle o arancioni a seconda della regione di appartenenza.

Zona rossa nei giorni prefestivi e festivi: c’è chi spinge per chiudere dal 24 dicembre al 6 gennaio

Nella riunione dei capi delegazione, i ministri Pd Dario Franceschini e Francesco Boccia, affiancati da Roberto Speranza di Leu, si starebbero battendo per misure da “zona rossa” tra il 24 dicembre e il 6 gennaio.

Più prudente invece la linea del premier Giuseppe Conte nel volere un intervento più limitato. Spaccato M5s tra chi è d’accordo col premier e chi vuole una chiusura totale.

Oltre a decidere se chiusure solo i giorni festivi e prefestivi, in queste ore si sta cercando di decidere cosa disporre per ristoranti e bar.  

Al vertice a Palazzo Chigi manca Teresa Bellanova, la capodelegazione di Italia Viva. Rientrerà dai suoi impegni europei a Bruxelles per prendere parte alla riunione. La posizione di Italia Viva è tuttavia nota: i renziani si collocano infatti nell’ala più prudente.

Sul tavolo anche un’altra ipotesi 

C’è anche un’altra ipotesi su cui si sta discutendo in queste ore. L’Italia sarebbe in zona rossa solo il 25, 26, 31 dicembre e il 1 gennaio. Ciò non permetterebbe la chiusura di esercizi pubblici e negozi salvo i giorni di festa. Su questa ipotesi si sentirà giovedì mattina il parere dei governatori e il rappresentante dei sindaci, Antonio Decaro.

 “Rigoristi” da una parte, “Aperturisti” dall’altra

La linea dura è voluta da Dario Franceschini, Francesco Boccia e del ministro della Salute. A loro fianco diversi governatori tra cui il leghista Luca Zaia del Veneto. Le loro insistenze hanno fatto accettare al premier l’idea di un lockdown totale anche se, a quanto pare, non esteso a tutto il periodo delle feste.  

Il premier Giuseppe Conte si sarebbe infatti opposto alle misure che puntano a limitare il contagio da Covid-19 attraverso l’istituzione di una zona rossa nazionale per tutto il periodo delle feste.

Per Conte, le misure attualmente in vigore hanno funzionato. Se necessario, il capo del Governo sarebbe disponibile solo ad inasprire alcune norme.

Esclusa quindi, salvo ripensamenti dell’ultimo minuto, la possibilità che venga decisa una zona rossa lunga due settimane. 

Nuovo Dpcm?

Non è escluso che quanto deciso venga contenuto in un nuovo Dpcm che possa contenere tutte le norme più restrittive per il Natale. Le ultime misure sulle feste erano state invece definite in un decreto ad hoc che aveva affiancato l’ultimo Dpcm. 

Cosa non si può fare nella zona rossa

Nella zona rossa vengono vietati i movimenti non essenziali fuori dalla propria abitazione.

Una sorta di lockdown generalizzato con la serrata dei negozi ad esclusione di farmacie, tabaccai, edicole ed alimentari e il divieto di spostamenti non essenziali fuori dalla propria abitazione. Potrebbe essere lasciato però un margine di flessibilità per il giorno di Natale.

Flessibilità con cui il Governo spera di poter così permettere la partecipazione ai riti religiosi (fonte: Repubblica, Ansa, Corriere della Sera).