Navi Ong a Malta, decreto sicurezza. Gasparri: Governo discredita l’Italia

Navi Ong a Malta, decreto sicurezza. Gasparri: Governo discredita l'Italia
Navi Ong a Malta, decreto sicurezza. Gasparri: Governo discredita l’Italia

ROMA – Navi Ong a Malta, decreto sicurezza. Gasparri: il Governo discredita l’Italia. La questione dei rifugiati sulle due navi di salvataggio ONG che si trovano in acque maltesi non è stata ancora risolta.  Sia l’Italia che Malta impediscono lo sbarco.

L’apertura annunciata da Luigi Di Maio, che il 4 gennaio aveva detto di volere accogliere donne e bambini in Italia, chiedendo a Malta di farli sbarcare, in netto contrasto con la linea dura del ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha detto no nella stessa giornata e a distanza di poche ore, ha dato e continua a dare l’immagine di un Governo diviso laddove la linea di condotta dovrebbe invece essere chiara e definita.

Un’immagine che, dice il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, non giova all’Italia

“Un governo confusionario crea gravi danni al Paese. Abbiamo un governo che discredita l’Italia. Alterna faccia feroce alla ripresa della politica degli sbarchi, in materia di immigrazione. Perché l’Italia dovrebbe sostituire Malta ed altri Paesi dopo aver accolto, per colpa dei governi a guida Pd, centinaia e centinaia di migliaia di stranieri? Malta faccia la propria parte, senza pretendere vantaggi dall’appartenenza alla Unione Europea, sottraendosi a doveri nelle proprie acque territoriali o in quelle sottoposte alla sua vigilanza. Per quanto riguarda l’Italia, rischiamo una situazione di totale confusione con un governo lacerato su temi fondamentali come quelli della sicurezza”.

Il senatore forzista fa anche riferimento alla protesta di alcuni sindaci che contestano alcune misure del decreto sicurezza approvato a dicembre 2018 e perciò non vorrebbero applicare alcune disposizioni in materia di immigrazione:

“I sindaci di sinistra hanno assunto un atteggiamento intollerabile, ma il governo diviso e confuso non dà certezze ai cittadini”.

Criticità individuate da Maurizio Gasparri, che propone le sue soluzioni a lungo termine:

“Occorrono serietà, coerenza e fermezza. Ecco perché è bene che questo governo, pieno di contraddizioni e di persone inadeguate, vada a casa il più presto possibile. L’Italia  e l’Europa hanno bisogno di una guida stabile e affidabile di centrodestra, che sul fronte della sicurezza, del contrasto all’immigrazione, del taglio delle tasse, della tutela delle imprese e del lavoro dia risposte serie, non le buffonate del reddito di cittadinanza dato agli immigrati o la lite continua su ogni argomento, dalla sicurezza ai cantieri da riaprire. Di questo governo non se ne può più. Un consenso apparente apre la strada a danni gravi per la Repubblica Italiana”.

Le due navi di salvataggio ONG  Sea-Watch3 – della ong olandese Sea Watch – con a bordo 32 persone da 16 giorni e la Professor Albrecht Penck -della ong  tedesca Sea Eye– con a bordo 17 persone da 9 giorni, nei giorni scorsi erano state fatte avvicinare a poche centinaia di metri dalla costa maltese per trovare riparo dal maltempo.  In attesa che la Commissione europea decida chi dovrà accogliere i profughi e che qualche Stato conceda il permesso di sbarco, i rifugiati stanno ricevendo viveri e assistenza.

La dichiarazione via social con la quale Di Maio si rivolgeva a Malta – “Malta faccia sbarcare subito donne e bambini da quelle imbarcazioni e li mandi in Italia. Li accoglieremo. Siamo pronti ancora una volta a dare, come sempre, una lezione di umanità all’Europa intera”,  accusando inoltre Malta di non fare attraccare le imbarcazioni nonostante fossero nelle loro acque territoriali a un miglio dalla costa e che, di fronte all’emergenza umanitaria delle Ong tutta l’Europa se ne fregava, avevano suscitato una risposta caustica da parte del Governo maltese. Il ministro dell’Interno maltese Michael Farrugia con una nota ufficiale rilanciata su Twitter il 4 gennaio aveva replicato richiamando espressamente Di Maio “a valutare i fatti prima di fare tali dichiarazioni pubbliche e di evitare di farne di simili in futuro” e che l’Italia ”dovrebbe partecipare al ricollocamento  volontario dei migranti piuttosto che fare dichiarazioni contro Malta e la solidarietà europea”.  Il ministro Farrugia nella stessa nota specificava che le navi si trovavano in acque al di fuori della responsabilità di Malta, che erano più vicine all’Italia che a Malta e che erano state costrette a navigare verso Malta dopo il rifiuto italiano.

In un’ulteriore nota ufficiale, rilanciata il 6 dicembre su twitter da Farrugia, il primo ministro Joseph Muscat ha fatto sapere che negli ultimi giorni Malta, facendo solo il proprio dovere, ha salvato in mare 249 persone ma che Malta non diventerà il luogo di sbarco di migranti salvati dalle organizzazioni umanitarie in un qualsiasi punto del Mediterraneo e che altri paesi non vogliono accogliere.  Ha sottolineato di avere il  dovere e la responsabilità di non creare un precedente, senza dimenticare che si tratta di vite umane.

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