Nicola Tranfaglia lascia l’Idv. Lui: “Mi hanno tagliato il rimborso spese”, Di Pietro: “Mi ha ricattato”

Pubblicato il 21 Marzo 2011 - 12:17 OLTRE 6 MESI FA

Antonio Di Pietro

ROMA – Il responsabile cultura dell’Idv, Nicola Tranfaglia, lascia il partito. Una fuoriuscita che il leader Idv Antonio Di Pietro spiega così a Radio24: “Nicola Tranfaglia? Ha tentato di ricattarmi”.

Tranfaglia, che era responsabile Cultura dell’Idv, ha lasciato il movimento denunciando criteri di gestione ‘che non hanno nulla a che fare con il merito e la competenza’. Tranfaglia spiega le sue ragioni al ‘Corriere della Sera’: “Senza nessuna spiegazione ha sospeso fino a tempo indeterminato il mio esiguo rimborso spese mensile, per improvvise difficoltà economiche”.

Si tratta del rimborso della Scuola nazionale di formazione fondata da Tranfaglia all’interno dell’Idv: “Di Pietro mi ha risposto che la cultura non era una priorità e che in quanto a strategia lui non aveva niente da imparare essendo l’unico insieme a Bossi, l’unico che stima in parlamento, ad aver fondato un partito. Potete immaginare quello che ho pensato”.

Secca la risposta di Di Pietro: “Ho in questo telefono un sms del buon Nicola Tranfaglia, a cui voglio bene e a cui rinnovo stima e affetto. Fino all’altro ieri mi diceva ‘senti, rinnovami il contratto’ perché lui aveva un regolare contratto ‘perché altrimenti se non me lo rinnovi faccio un articolo in cui dico male di te’. Quando si scade al tentativo di ricatto, non si scende a compromessi. Pensa un po’ a 60 anni, dopo tutto quello che ho fatto, se mi faccio ricattare da Tranfaglia”.

La lettera di Tranfaglia. ”Ho conosciuto bene in questi anni il partito fondato da Di Pietro e ho dovuto constatare che, pur avendo al suo interno sinceri riformatori, e’ rimasto ahime’ un partito troppo personale, o meglio un partito personale e familiare”. Comincia così la lettera dello storico Nicola Tranfaglia nella quale spiega le ragioni delle sue dimissioni dall’Idv con una dura critica al leader, simbolo di Mani Pulite.

L’ unica consolazione dopo questa esperienza negativa, è che non sono il primo nè l’unico ad aver avuto un trattamento discutibile dall’on. Di Pietro: i casi di Elio Veltri e di Giulietto Chiesa sono li’ a dimostrarlo”. ”A questo punto non mi restava che lasciare il partito, pur con grande dispiacere per i giovani che mi avevano seguito in questi anni con grande interesse” scrive Tranfaglia che termina la lettera con un affondo: ”Ora mi è chiaro il perché sono stati scelti da Di Pietro personaggi come Scilipoti, Razzi, De Gregorio ecc”.

‘Quasi grottesco – spiega Tranfaglia nella lettera – e’ stato l’ultimo colloquio con Di Pietro: gli volevo spiegare la strategia culturale che avevo in mente per il partito, ma lui mi ha interrotto dicendomi che non era il caso di discuterne perche’ non era quella una priorita’ e che a proposito di strategie lui non aveva niente da imparare, essendo l’unico uomo insieme con Bossi che aveva fondato un partito”.

”Come un fulmine a ciel sereno – racconta lo storico che e’ stato responsabile culturale dell’ Idv – poco piu’ di un mese fa la tesoriera del partito, Silvana Mura, senza nessuna spiegazione mi ha comunicato che il presidente del partito d’accordo con lei, aveva deciso di sospendere a tempo indeterminato il mio esiguo rimborso spese mensile, per improvvise difficolta’ economiche. Ho chiesto a Di Pietro le ragioni della scelta e mi ha detto testualmente: ‘E’ legittimo ma devo decidere’. E, nel mese successivo, non mi ha detto piu’ nulla”.

”Ci tengo a precisare – scrive Tranfaglia – che la questione economica e’ secondaria rispetto alla mia scelta perche’ oltre all’umiliazione di non aver ricevuto una risposta, pochi giorni fa ho ricevuto una mail dall’onorevole Silvana Mura, che mi liquidava con le testuali parole: ‘Rimane inteso che la collaborazione con il partito e’ da intendersi definitivamente risolta”.