Nomine: Romani in testa per lo Sviluppo Economico, Catricalà o Vegas per la Consob

Paolo Romani

Le indiscrezioni degli ultimi giorni puntano su un solo nome, quello di Paolo Romani, per la nomina del nuovo ministro dello Sviluppo economico. Decisione che dovrebbe arrivare in settimana, come preannunciato venerdì scorso dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dopo il richiamo del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Governo a non ”sottrarsi a decisioni dovute, come quella della nomina del titolare del ministero dello Sviluppo economico o del presidente di un importante organo di sorveglianza come la Consob”.

L’attenzione è sulla prossima convocazione del Consiglio dei Ministri dove, dopo diverse fumate nere, potrebbero arrivare le prime decisioni di un corposo dossier nomine. Dopo le parole di Berlusconi non dovrebbero esserci rinvii per la scelta di un successore per Claudio Scajola, che si è dimesso da ministro dello Sviluppo il 4 maggio, ormai già da dodici settimane, lasciando il dicastero ad interim al Presidente del Consiglio.

In vista ci sarebbe una promozione per l’attuale viceministro con delega alle Comunicazioni, Paolo Romani, che manterrebbe una competenza diretta sul settore delle Tlc. Mentre, ma probabilmente solo in un secondo momento, dovrebbe essere nominato un nuovo viceministro con altre deleghe. In un quadro delineato solo da indiscrezioni, appaiono più incerti i tempi per la nomina del successore di Lamberto Cardia alla guida della Consob, che potrebbe arrivare solo dopo l’estate. Su questo fronte i rumors insistono da tempo sugli stessi nomi, a partire dal presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, indicato come il candidato che avrebbe maggiori chance. Ma ricorre anche il nome del viceministro all’Economia Giuseppe Vegas.

Dibattito acceso anche sulla nomina del presidente dell’Agenzia per la sicurezza nucleare. Con l’oncologo Umberto Veronesi che ha indicato che accetterebbe l’incarico solo a precise condizioni (sul suo ruolo e sui contenuti del piano per il nucleare), e che nel caso rinuncerebbe al ruolo di senatore del Pd. La proposta, ha precisato Veronesi, gli è stata solo accennata dal ministro dell’Ambiente: ”A tutt’ora non ho avuto né una lettera ufficiale, né una telefonata, né una scadenza. So che a una riunione del Consiglio dei Ministri è stato fatto il mio nome, che la maggioranza dei presenti ha approvato questa eventuale scelta”.

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