ROMA – Confermati alla guida delle ‘big’ partecipate dallo Stato gli amministratori delegati uscenti. Il governo ha deciso per la linea della continuità nelle nomine alla luce dei buoni risultati ottenuti dai manager e della tempesta economica e finanziaria in cui si trova il mondo a causa della pandemia da coronavirus.
Francesco Starace è stato così rinnovato alla guida di Enel, Claudio Descalzi a quella di Eni, Matteo Del Fante a Poste, Alessandro Profumo a Leonardo. Scarica qui l’elenco dei nomi proposti dal Mef
Tutte le novità riguardano le presidenze
A quella di Enel arriva Michele Crisostomo, avvocato, esperto di regolamentazione bancaria e di operazioni sul mercato dei capitali, prende il posto di Patrizia Grieco. Alla presidenza di Eni, sbarca Lucia Calvosa, ordinaria di diritto commerciale all’università di Pisa ed esperta di diritto, sostituisce Emma Marcegaglia.
A presiedere il board di Leonardo, al posto di Gianni De Gennaro, sarà Luciano Carta che lascia la presidenza dell’Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna). Unica eccezione Maria Bianca Farina che è stata confermata dal ministero dell’Economia alla presidenza di Poste.
A giorni il pacchetto Terna, Enav, Mps
Nei prossimi giorni sarà il turno dei nuovi pacchetti alla guida di Terna, Enav e Banca Mps. Novità dovrebbero esserci per il gruppo elettrico alla cui guida dovrebbe arrivare da Acea Stefano Donnarumma, al posto di Luigi Ferraris.
Alla presidenza dovrebbe essere invece nominata Valentina Bosetti, ordinaria di Economia ambientale all’Università Bocconi. Stesso discorso per l’Enav con Paolo Simioni in pole position per la poltrona di ad e Francesca Isgrò per quella di presidente.
Per Banca Monte dei Paschi di Siena, infine, Guido Bastianini dovrebbe essere l’ad indicato dal Mef, azionista al 68% dell’istituto senese, mentre l’ex Enel Patrizia Grieco andrebbe a occupare la presidenza.
Le nomine spaccano M5S, fronda contro De Scalzi
La partita sulle nomine nelle grandi aziende pubbliche spacca il M5S, mentre è in arrivo la lista ufficiale da parte del Tesoro. Il pomo della discordia all’interno dei pentastellati è la riconferma, data per certa, di Claudio Descalzi al timone dell’Eni.
Il manager è infatti coinvolto in alcune vicende giudiziarie: è sotto processo a Milano per la presunta tangente in Nigeria ed è sotto indagine per conflitto d’interesse per appalti per 300 milioni di dollari affidati dall’Eni in Congo a società riconducibili a sua moglie.
Ad accendere la miccia nel weekend è stato l’ex deputato grillino, ma sempre tra le figure più influenti all’interno del movimento, Alessandro Di Battista. Secondo la senatrice Giulia Grillo il problema è la mancanza di democrazia interna nel Movimento. Anche l’ex ministro Barbara Lezzi difende Di Battista. Sul quale si concentrano rumors e sospetti: vuole prendersi il partito?
Renzi: “Ho vinto io senza partecipare”
“Dalla vicenda delle nomine esco come il vincitore morale pur non avendo partecipato: le persone da noi indicate sei anni fa sono state confermate senza che io abbia dovuto lottare per loro perchè ne è stato riconosciuto il valore”. Lo dice Matteo Renzi (Iv) a L’Aria che tira su La7. (fonti Agi, Ansa)