ROMA – Sui giornali torna il termine “lottizzazione” a proposito delle nomine ai vertici delle aziende controllate dal Tesoro. Prassi della prima Repubblica in realtà mai caduta in disuso, il criterio con cui sono state spartite le aziende semi-pubbliche permette di stilare un bollettino: quale partito o corrente ha vinto? A conti fatti, 4 nomi, è la componente degli ex An nel Pdl ad averla spuntata. In particolare il vincitore è Ignazio La Russa.
I nuovi ingressi vicini all’area ex An sono: per l’Enel Mauro Miccio, amministratore di Eur Spa; per l’Eni Roberto Petri, ex responsabile a Ravenna di An ora a capo della segreteria del ministro La Russa; Giovanni Catanzaro in Finmeccanica, imprenditore vicino a La Russa e al gruppo Ligresti. Tutti sono collegabili al ministro della Difesa, che può ritenersi il vero vincitore del toto-nomine. Tra questi anche la ex Fli poi riconfluita nella maggioranza , Maria Grazia Siliquini, al centro delle polemiche per quella nomina nel cda di Poste, da qualcuno definita una ricompensa per l’appoggio ritrovato al governo.