Nucleare, la fiducia oggi scaccia il referendum domani

Pubblicato il 23 Maggio 2011 - 17:23 OLTRE 6 MESI FA

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ROMA – Il governo si sveglia dal sonno e interrompe il torpore pre-ballottaggio con una fiducia sul decreto Omnibus. Fiducia oggi per scacciare il referendum domani, giusto in tempo per il 30 maggio, ultimo giorno utile per convertire in legge il decreto. E cosa contiene di così urgente il decreto legge? Contiene la moratoria sul nucleare, ossia quel colpo (letale nelle intenzioni) per togliere “appeal” al referendum del 12 e 13 giugno. Depotenziato della questione atomo la speranza è che tutti si dimentichino di andare alle urne, visto che il pacchetto referendum contiene anche una scomoda abrogazione del legittimo impedimento.

Via così, domani alla Camera, alla quarantesima fiducia voluta dal governo. Fiducia che qualcuno spera possa passare sotto silenzio, affossata dalle polemiche in vista del ballottaggio milanese. Ballottaggio che potrebbe dare un ulteriore colpo al governo e insieme a questo all’intesa con Bossi e con i vari “pezzi” del Pdl. Situazione condita dal ritmo serrato delle varie udienze dei processi a cui il premier dovrebbe partecipare: e dovrà andarci senza sconti se il referendum casserà in toto il legittimo impedimento.

Votazione, con fiducia, urgente e necessaria quindi. Si comincia martedì alle 15,10. E le opposizioni non hanno gradito, scoprendo il tranello. Lo hanno detto subito Renato Cambursano e Federico Palomba di Idv: il decreto vuole ”eludere” il referendum sul nucleare per far fallire anche quello sul legittimo impedimento. Carmelo Briguglio ha parlato, in questo senso, di un ”preoccupante segnale di degrado istituzionale”.  Stella Bianchi del Pd ha detto:  ”Con la decisione di mettere la fiducia sul decreto omnibus, il governo le prova tutte per sfuggire al voto degli italiani nel referendum indetto per il 12 e 13 giugno. Nelle norme che l’esecutivo vuole imporre non c’è nessun abbandono del piano nucleare ma solo un rinvio per evitare il giudizio dei cittadini che, come già dimostrato dal voto in Sardegna, è nettamente contrario al ritorno delle centrali nucleare in Italia. Siamo di fronte all’ennesimo tentativo di scippo del voto ai cittadini che non avrà successo dal momento che si tratta solo di un espediente che non cambia la sostanza delle cose”.