Parere favorevole del Consiglio di Stato, anche se con qualche riserva, sullo schema di decreto legislativo approvato dal governo per i criteri di selezione dei siti nucleari. Il decreto che tornerà mercoledì in Consiglio dei ministri per l’ok definitivo.
Il governo, quindi, incassa un primo sì ma con alcune osservazioni. Una, ad esempio, riguarda la parte inerente alle misure compensative per le aree in cui sorgeranno le centrali che, secondo il Consiglio di Stato, è «di difficile interpretazione», un punto su cui d’altra parte «ha espresso perplessità anche l’Ufficio legislativo del ministero per la Semplificazione». Le disposizioni sui “bonus economici”, insomma, andrebbero «riformulate in maniera più chiara e coordinata».
Un’altra critica del Consiglio riguarda il fatto che la definizione di “Strategia nucleare” non «si attaglia alla funzione» normativa; nel parere si consiglia al governo di precisare che l’espressione «strategia nucleare indica il documento programmatico del governo con il quale sono delineati gli obiettivi strategici in materia nucleare».
Al Consiglio di Stato infine non «sembra opportuno» affidare «fin da ora in via legislativa» a Sogin «senza alcuna indicazione delle modalità, l’attività di disattivazione degli impianti», attività che «secondo una normale previsione di durata degli impianti nuclearei, dovrebbe avvenire – scrive il Consiglio di Stato – presumibilmente tra molti decenni».
Tra gli altri punti analizzati nel parere del Consiglio di Stato c’è quello relativo all’indicazione delle macro-aree: «Dal contesto complessivo della norma, sembra doversi logicamente dedurre che il documento di Strategia nucleare e i parametri sulle caratteristiche ambientali e tecniche delle aree idonee, una volta approvati, conducano alla identificazione delle macro aree all’interno delle quali gli operatori potranno proporre, la localizzazione dei propri siti. Tuttavia, non appare individuato l’atto formale di identificazione di dette macro aree», scrive il Consiglio di Stato.
«Le stesse dovrebbero essere già state identificate al momento dell’avvio della consultazione pubblica – aggiunge – essendo il ministero dell’Ambiente onerato di consentire la partecipazione alla Valutazione Ambientale Strategica delle popolazioni interessate». In via preliminare il Consiglio di Stato sottolinea inoltre come il fatto che il concerto sul provvedimento da parte dei ministri dell’Ambiente e dell’Infrastrutture è stato espresso dai rispettivi capi degli Uffici legislativi, «anziché, come sarebbe richiesto, dai Titolari dei Dicasteri», anche se il parere positivo viene fornito «sul presupposto che l’assenso espresso sia conforme alla volontà dei ministri».