Nucleare, Veronesi: “Anche se cade il governo la corsa va avanti. Se me lo chiedono farò il presidente dell’Agenzia”

Umberto Veronesi

Umberto Veronesi non si tira indietro in tema di nucleare: ”Ho detto sì alcuni mesi fa e non mi tiro indietro, se me lo chiedono ufficialmente”. Così parla dell’ipotesi della sua nomina a presidente dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, nel corso di un videoforum sul sito di Repubblica.it.

Quanto alla sua esperienza in Parlamento, Veronesi dice: ”Non mi ricandiderei. Fu l’insistenza di Walter Veltroni che mi ha creato un dilemma etico”, nel senso che chiese per di ”mettere a disposizione la mia esperienza”. In ogni caso, conclude, ”non mi sono pentito”.

Anche ”se cade il governo il nucleare va avanti. Bisogna constatare l’inevitabilità della scelta nucleare”. Sulle tecnologie, aggiunge, ”abbiamo abbastanza certezze”, quella di ”Chernobyl è stata una follia” con la disattivazione di 12 livelli di sicurezza per fare un esperimento. Mentre sul problema delle scorie, prosegue, ”c’è molta disinformazione. Le scorie non sono radioattive”. Una centrale in un anno – rileva – ne produce un metro cubo, e poi ”le radiazioni di uranio sono alfa, che hanno una penetrazione di un millimetro: starei qui a dormirci sopra”. Su questo aspetto, conclude Veronesi, ”sono tranquillissimo”.

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