Nuda con il tricolore: fu Gea della Garisenda…e ora, un’idea per Minetti e olgettine?

ROMA – Nel 1911 fu Gea della Garisenda a cantare il suol d’amore di Tripoli e la gloria della missione in Libia avvolta solo in una bandiera tricolore.

Ora che l’Italia è pronta a scomodare aerei, basi e militari per i raid in Libia contro il colonnello Muammar Gheddafi, l’idea della trasferta di conquista fa venire in mente Nicole Minetti, le olgettine, le arcorine: tutte le ragazze considerate vicine al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Sono state travolte dallo scandalo e forse ci hanno messo pure un po’ di impegno per finire nella gogna mediatica: a questo punto potrebbero riscattarsi emulando la bruna romagnola Gea cent’anni dopo?

Che dire se a un secolo di distanza a celebrare l’ultima prodezza patriottica in nome della “liberazione” dei popoli ribelli ci fossero le signorine delle intercettazioni del caso Ruby? Nel 1911  al teatro Balbo di Torino, l’8 settembre, Gea della Grisenda lanciò l’inno patriottico A Tripoli, che successivamente divenne notissimo con il primo verso della strofe, Tripoli bel suol d’amore.

Fece scandalo per l’epoca così vestita solo di un tricolore e fra i tanti ammiratori si guadagnò nomi come Salvatore Di Giacomo, Trilussa, Giosuè Carducci, Olindo Guerrini, Ruggero Leoncavallo.

Se immaginassimo le arcorine al suo posto come andrebbe? Chi sarebbero i pretendenti?

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