Barack Obama inaugura il suo viaggio in Cina partendo da uno dei temi più delicati, quello dei diritti umani. Parlando davanti a 300 giovani del Museo di tecnologia di Shanghai il presidente Usa ha lanciato un appello: «I diritti umani dovrebbero essere garantiti a ognuno, anche alle minoranze etniche e religiose, tanto che vivano negli Stati Uniti, in Cina o altrove».
Una “stoccata” al regime cinese cui ne è seguita subito un’altra: a proposito di internet, infatti, il presidente si è definito un «grande sostenitore della libertà completa nell’uso di internet» e «contrario alla censura».
Obama, quindi, ha risposto alle domande arrivate dalla sala e dal web parlando anche del recente premio Nobel per la pace. L’inquilino della Casa Bianca ha spiegato che il Comitato per il Nobel ha concesso il premio Nobel per la pace al presidente degli Stati Uniti perché ispirato dal popolo americano. Obama ha detto di voler accettare l’onore «con grande umiltà» sebbene non ritenga di meritarlo.
Il nodo cruciale della tre giorni cinese di Obama, però, rimane quello relativo alle dispute commerciali e monetarie. Nel pomeriggio del 16 novembre il presidente Usa sarà a Pechino per parlarne con il presidente Hu Jintao.
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