Ong e scafisti in contatto? Frontex: “Recuperano migranti prima di chiamare Guardia Costiera”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Maggio 2017 - 09:38 OLTRE 6 MESI FA
Ong e scafisti in contatto? Frontex: "Recuperano migranti prima di chiamare Guardia Costiera"

Ong e scafisti in contatto? Frontex: “Recuperano migranti prima di chiamare Guardia Costiera” (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Le ong hanno contatti diretti con gli scafisti? L’accusa sarebbe contenuta in un rapporto Frontex, rapporto citato da Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera. Secondo questa ipotesi, gli scafisti contatterebbero le organizzazioni non governative per segnalare loro la presenza di barconi con migranti in mare. E, sempre secondo l’accusa, le ong andrebbero a recuperare questi disperati senza contattare prima la Guardia Costiera (come sarebbe invece prassi).

Il rapporto farebbe il nome di otto navi riconducibili a ong:

la Sea Watch di SeaWatch.org che batte bandiera olandese, l’Aquarius di Sos Mediterraneo/Medici senza frontiere, Sea Eye di Sea Watch.org dall’ Olanda, Iuventa di Jugendrettet.org, bandiera olandese, Minden di Lifeboat Project tedesca, la Golfo Azzurro di Open Arms da Panama, la Phoenix di Moas con bandiera del Belize e la Prudence di Medici senza frontiere con bandiera italiana.

“Sono i trafficanti che operano in Libia e la Guardia costiera operativa nell’area di Sabrata e di Az Zawiya a contattare direttamente le navi delle Ong che operano vicino alle acque territoriali libiche” si legge nel rapporto. Frontex sottolinea anche il fatto che questa procedura rende difficile alle autorità italiane l’identificazione dei possibili scafisti perché in questo modo “si mescolano ai migranti”.

Ed è proprio su questo che sta indagando il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, e cioè sulla possibilità che “contatti radio” e “comunicazioni” tra presunti trafficanti e appartenenti ad alcune ong a disposizione della procura di Catania non arrivano dagli 007 ma da Frontex e dalla Marina Militare. Su Ong e trafficati, precisa il magistrato, “non ho chiesto ai servizi d’intelligence di avere dei dati, perché non li potrei usare”. Quelli in mano alla procura di Catania sono invece “dati che vengono da Frontex e dalla marina militare, in particolare i dispositivi impegnati nella missione Eunavformed. Abbiamo un contatto intenso con l’ammiraglio Credendino e con l’ammiraglio Bergutti Bergotto”, che fino a poco tempo fa comandava la missione Sophia. Ma di che dati si tratta? Si parla, spiega il procuratore dell’esistenza di contatti radio e di comunicazioni”. Inoltre “ci risulta anche da internet, perché in rete ci sono i dati della posizione delle Ong”.