Onorevoli stipendi, la Camera: “Macché 16 mila, sono 5 mila euro netti”

Pubblicato il 3 Gennaio 2012 - 18:59 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Oltre 16 mila euro al mese senza considerare le spese di rappresentanza per la Commissione sul livellamento retributivo Italia-Europa e 5 mila netti per l’ufficio stampa della Camera: gli onorevoli stipendi dei deputati italiani fanno litigare e indignare. Sono primi su tutti, con i francesi e i tedeschi a seguire (13.500 euro i primi, 12.600 i secondi). C’è chi grida alle indennità  esagerate e chi (i diretti interessati) dice che a Montecitorio non c’è nessuno scandalo.

Eppure secondo la Relazione l’Italia è al top anche per il numero di enti ‘unici’ con una serie di istituzioni, Agenzie e commissioni che non trovano alcuna corrispondenza negli altri Paesi europei (dall’agenzia per i servizi sanitari regionali all’Autorita’ per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, passando per la Commissione per la valutazione della trasparenza e l’integrita’ delle amministrazioni pubbliche).

L’indennità  parlamentare dei deputati italiani ”è pari mediamente a 5.000 euro”, tuona invece l’ufficio stampa della Camera. La cifra di 11.283,28 euro mensili(cui però si dovrebbero aggiunge altri 4 mila e più secondo la Commissione) è riferita infatti al lordo. Il netto ”risulta inferiore rispetto a quello percepito dai componenti di altri Parlamenti presi a riferimento”.

Poi continua: ”Va, innanzitutto, sottolineato che dalla tabella di comparazione contenuta nella Relazione della Commissione – che conferma quanto emerso dallo studio effettuato dagli Uffici della Camera – si ricava che il costo complessivo sostenuto per i deputati italiani in carica e’ inferiore rispetto a quello sostenuto dalle Assemblee dei Paesi europei con il PIL più elevato”.

”Va chiarito, inoltre, che nel documento l’importo dell’indennita’ spettante ai deputati italiani (pari a 11.283,28 euro) è indicato al lordo delle ritenute previdenziali, fiscali e assistenziali. Invece, al netto di tali ritenute – ivi comprese le addizionali regionali e comunali la cui misura varia in relazione al domicilio fiscale del deputato – l’importo dell’indennita’ parlamentare, che e’ corrisposta per dodici mensilità, è pari mediamente a 5.000 euro. Tale somma si riduce ulteriormente per i deputati che svolgono un’attivita’ lavorativa per la quale percepiscono un reddito uguale o superiore al 15% dell’indennita’ parlamentare. Sono queste, dunque, le cifre cui bisogna guardare per individuare quanto effettivamente viene posto a disposizione dei deputati a titolo di indennita’ parlamentare. Comparando tale dato con quello degli altri Paesi europei, tenendo conto dei differenti regimi fiscali, l’ammontare netto dell’indennità parlamentare erogato ai nostri deputati risulta inferiore rispetto a quello percepito dai componenti di altri Parlamenti presi a riferimento. I dati forniti nella Relazione – nella loro dichiarata provvisorieta’ e incompletezza – potranno comunque rappresentare un utile elemento di riferimento per le prossime autonome iniziative dei competenti organi parlamentari, volte a rideterminare costi ed emolumenti sostenuti per i deputati italiani, anche con riferimento al regime dei collaboratori”.