Via all’operazione Vendola: Santoro e De Magistris lo vogliono leader Pd

Nichi Vendola

«Molti si preoccupano del mio futuro, ma io penso molto al tempo in cui potrò tornare a dedicarmi alla scrittura delle filastrocche e delle poesie» intervistato da Fazio a “Che tempo che fa”, Vendola, solo domenica scorsa, rispondeva così sull’eventualità di diventare leader del Pd. Eppure, come ricostruisce Fabio Martini su La Stampa, sarebbero alcuni nomi noti a scommettere sul governatore della Puglia.

Nichi Vendola lo sa bene: dopo la vittoria in Puglia, regione proverbialmente di destra, lui è l’unico personaggio della sinistra italiana al tempo stesso nuovo, vincente e con qualcosa da dire che non sia il consueto ritornello anti-berlusconiano. Proprio per questi motivi dietro le quinte – su impulso di Vendola ma anche per iniziativa di personaggi “insospettabili” – c’è un gran tramestio per trasformare il feeling tra il Governatore delle Puglie e una parte dell’opinione pubblica in una vera e propria “Operazione Nichi”.

L’obiettivo strategico sono le Primarie che il centrosinistra dovrebbe svolgere nel 2012 per scegliere il proprio leader alle Politiche. Ma a prescindere da una competizione popolare che per ora è soltanto molto probabile, intanto si sta lavorando per un primo evento nazionale che dia il là ad una nuova area politica. Nella partita c’è già il professor Ignazio Marino, pericoloso cavallo di Troia in casa Pd, se non altro per la sua capacità di parlare all’area più irrequieta della base democratica. C’è Luigi De Magistris, l’ex pm che si è iscritto all’Idv ma che non perde occasione per distinguersi da Antonio Di Pietro.

Ma soprattutto – ecco la sorpresa – indaffaratissimo a far lievitare l’operazione è Michele Santoro, leader di un cospicuo “partito” di opinione chiamato “Anno Zero”. L’idea alla quale si sta lavorando è una “convention” da tenersi a Firenze a fine maggio, con i riflettori puntati su quattro personaggi: Vendola, Marino, De Magistris e Santoro. Certo, il format potrebbe subire qualche modifica, ma attorno al nascente “vendolismo” c’è un grande attivismo.

E Vendola? Quanto feeling c’è tra lui e ognuno dei puntuti compagni di strada che lo stanno affiancando? Prima delle Regionali, Vendola aveva accettato l’invito di Luigi De Magistris a presentare il libro dell’ex Pm. E in quella occasione erano emerse serie differenze tra il giustizialismo a tutto tondo di De Magistris e l’approccio anticonformista di Vendola. Soprattutto quando il Governatore aveva sfidato un pubblico di ben altri sentimenti, parlando bene di Bettino Craxi: «Non si può ridurre la sua vita politica ad una vicenda giudiziaria», fece bene a dire di no agli americani a Sigonella, ma anche a «far di tutto per salvare Aldo Moro, perché niente vale di più della vita umana».

E Vendola è personaggio che non si lascia incasellare neppure nell’anticlericalismo di maniera di certa sinistra. Eccolo partecipare l’altro giorno alla processione della Madonna di Terlizzi, ma anche spiazzare tutti quando – nei giorni in cui il Vaticano sopportava lo scandalo pedofilia – Vendola ha confessato al “Corriere della Sera”: «E’ stato forse più facile dire la mia omosessualità alla Chiesa che al partito». Ma ciò che lo rende diverso dai suoi compagni di strada è la sua idea-forte: «Il berlusconismo è una egemonia culturale, la capacità di proporre sogni, è stato un errore tragico demonizzarlo. Per batterlo non serve un Berlusconi rosso, bravo a comunicare, ma bisogna indicare al Paese le strade di uscita dalla crisi».

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