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P3, chiuse indagini: Dell’Utri, Verdini rischiano il processo

di luiss_vcontursi |8 Agosto 2011 21:04

ROMA – L’ex coordinatore del Pdl Denis Verdini e il senatore del Pdl Marcello dell’Utri rischiano il processo per associazione segreta ”volta a condizionare il funzionamento degli organi costituzionali”. Questo e’ quanto si legge nell’atto di chiusura indagini della Procura di Roma sulla cosiddetta P3.

Per lo stesso reato rischiano il processo anche l’imprenditore Flavio Carboni e Arcangelo Martino, ex assessore comunale di Napoli, l’ex giudice tributario Pasquale Lombardi e altre nove persone.     Per la procura di Roma si e’ in presenza di ”un’associazione per delinquere diretta a realizzare una serie indeterminata di delitti di corruzione, abuso d’ufficio, illecito finanziamento diffamazione e violenza privata caratterizzata, inoltre, dalla segretezza degli scopi e volta a condizionare il funzionamento di organi costituzionali e di rilevanza costituzionale, nonche’ apparati della pubblica amministrazione dello Stato e degli enti locali”.    Secondo quanto emerge dall’atto di chiusura indagine, i cinque avrebbero sviluppato ”una fitta rete di conoscenze nei settori della magistratura, della politica e dell’imprenditoria, da sfruttare per i fini segreti del sodalizio e per il finanziamento di esso e dei suoi membri”.

I componenti dell’associazione, quindi, si sarebbero adoperati, secondo la Procura di Roma, per ”influenzare la decisione della Consulta nel giudizio sul cosiddetto lodo Alfano”, intervenendo ”ripetutamente sul vice presidente del Csm (all’epoca dei fatti Nicola Mancino), sui componenti del Csm, per indirizzare la scelta dei candidati e incarichi direttivi (presidente della Corte di appello di Milano e Salerno, procuratore della repubblica di Isernia e Nocera Inferiore)”.     Nell’atto di chiusura indagine si citano anche gli ”interventi sui magistrati della corte di Cassazione allo scopo di favorire una conclusione favorevole alla parte privata di cause pendenti sia di natura civile (Lodo Mondadori) che penale (ricorso contro la misura cautelare disposta dalla magistratura napoletana nei confronti dell’on. Nicola Casentino)”. In quest’ambito e’ indagato l’ex presidente della Cassazione, Vincenzo Carbone, che secondo la procura in vista della promessa di incarichi dopo il suo pensionamento interveniva per ottenere informazioni sulle cause pendenti.

Nell’atto di chiusura inchiesta sulla cosiddetta P3 la procura di Roma contesta ai parlamentari Denis Verdini e Marcello Dell’Ultri anche il reato di corruzione. In particolare i pm capitolini fanno riferimento al business dell’eolico in Sardegna dove e’ coinvolto anche l’imprenditore Flavio Carboni. Un primo episodio si riferisce ad un assegno di cinquemila euro staccato dall’imprenditore romagnolo Alessandro Fornari, che finisce nella disponibilità del consigliere comunale sardo Pinello Cossu (altro indagato) per corrompere pubblici funzionari per avere informazioni ”sulla gestione delle aree destinate ad ospitare impianti di produzione di energia eolica”, si legge nell’atto della Procura.

In un altro episodio Carboni (in accordo con Verdini e Dell’Utri) promette al dirigente area ambiente del comune di Porto Torres, Marcello Garau (altro indagato) denaro ”per favorire la concessione di finanziamenti pubblici destinati alla bonifica di un’area in localita’ Calancoi di proprieta’ di una societa’ partecipata dallo stesso Carboni”. L’altro episodio di corruzione contestato ai parlamentari e’ legato alla nomina di direttore generale dell’Arpa Sardegna, Ignazio Farris il quale ”accettava da Carboni, in accordo con Verdini e Dell’Utri – si legge nell’atto – la promessa di denaro in cambio di attestazioni circa la caratterizzazione delle aree da bonificare” pareri e informazioni al fine di sviluppare il business dell’eolico in quell’area”.

Cosentino rischia processo per diffamazione: avrebbe scritto che Caldoro andava a trans. L’ex sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino rischia di essere processato con l’accusa di diffamazione per avere tentato di screditare la reputazione dell’attuale presidente della Regione Campania Stefano Caldoro prima di essere scelto come candidato del Pdl alle regionali. E’ quanto emerge dall’atto di chiusura indagini della Procura di Roma sulla cosiddetta P3. Cosentino assieme all’imprenditore Flavio Carboni e ad Arcangelo Martino, ex assessore comunale di Napoli, e l’ex giudice tributario Pasquale Lombardi, avrebbero diffuso ”a mezzo internet false notizie di contenuto diffamatorio” nei confronti di Caldoro. ”In particolare facevano pubblicare un articolo su un blog che riferiva della frequentazione di transessuali da parte dell’attuale presidente della Regione Campania”, si legge negli atti.

Cappellacci accusato di abuso d’ufficio. Il governatore della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, e’ accusato di abuso d’ufficio in merito alla nomina di Ignazio Farris all’Agenzia regionale per l’ambiente della Sardegna. Questo il reato con il quale la procura di Roma chiedera’ il processo per il governatore sardo, che non e’ piu’ accusato di corruzione. Nell’atto di chiusura indagine i pm scrivono che Cappellacci ”nella sua qualita’ di presidente della giunta regionale deliberava su istigazione di Flavio Carboni e Denis Verdini, i quali a loro volta agivano previo accordo e in concorso con dell’Utri e con Farris per la nomina di quest’ultimo a direttore generale dell’Arpa Sardegna”.

Verdini: “Surreale sia ritenuto promotore”. ”Stupisce ed e’ surreale, che l’onorevole Verdini venga oggi ritenuto tra i promotori dell’asserita associazione segreta, quando tutti gli atti e le intercettazioni in possesso della difesa dimostrano esattamente il contrario”. E’ quanto scrivono in una nota il professor Franco Coppi e l’avvocato Marco Rocchi, legali di Denis Verdini, replicando cosi’ alla procura di Roma che oggi ha chiuso le indagini sulla cosi’ detta P3.

I legali del coordinatore nazionale del Pdl, Denis Verdini, sottolineano poi come loro abbiano ricevuto oggi ”la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari che sembrava essere gia’ stato confezionato da tempo e che invece risulta datato al 5 agosto 2011”. ”Le contestazioni che attengono all’onorevole Verdini continuano a far riferimento ad un’asserita compartecipazione ad un sodalizio segreto ed alla realizzazione di atti di corruzione – aggiungono Franco Coppi e Marco Rocchi -. Oggi potremo conoscere tutte le carte di questa indagine e rivendicare con ancora piu’ forza l’assoluta estraneita’ dell’onorevole Verdini a qualsivoglia attivita’ illecita”. ”Quello che ci preme subito rilevare e’ l’assenza di qualsivoglia riferimento, ad esempio, alla pregressa attivita’ di Verdini quale presidente di banca, come presunto riciclatore di denaro” concludono gli avvocati.

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