P3, Martino sentito dai Pm ribadisce: “Cesare era Berlusconi”

Pubblicato il 24 Settembre 2010 - 22:00 OLTRE 6 MESI FA

Nuovo interrogatorio in carcere per Arcangelo Martino, l’ex consigliere del comune di Napoli coinvolto nell’inchiesta della procura di Roma sulla cosiddetta P3. Martino è stato ascoltato per circa 2 ore dal procuratore aggiunto, Giancarlo Capaldo e dal sostituto Rodolfo Sabelli. L’imprenditore, in base a quanto si apprende, avrebbe confermato quanto detto nel corso dell’interrogatorio del 18 agosto scorso durante il quale fece alcune ammissioni sull’organizzazione e in particolare sulle manovre in Cassazione per favorire la Mondadori e su pressioni verso membri della Consulta per il Lodo Alfano.

Nel corso dell’interrogatorio di oggi a Regina Coeli, Martino avrebbe fornito chiarimenti su alcune intercettazioni e sulla rete di contatti su cui la presunta loggia segreta poteva contare. Ai magistrati l’imprenditore napoletano avrebbe ribadito che Cesare era il nome in codice utilizzato nelle telefonate per indicare il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

”Definirei l’interrogatorio di oggi tecnico – ha spiegato uno dei legali di Martino, l’avv. Giuseppe De Santis -. Il mio assistito ha fornito agli inquirenti alcuni chiarimenti su elementi gia’ emersi nel corso dell’interrogatorio dell’agosto scorso”. Il prossimo 30 settembre il Tribunale del Riesame discutera’ in merito all’istanza presentata dalla difesa per ottenere gli arresti domiciliari e sulla quale il pm sono orientati a dare parere positivo.