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Palermo, Gianni Lapis: “Tangenti a tutti i partiti”

di Alberto Francavilla |17 Ottobre 2011 23:09

PALERMO, 17 OTT – ''Davamo soldi a tutti: ai vari onorevoli del centro, della sinistra e della destra''. Ammette di avere finanziato la politica, ai microfoni dei giornalisti Walter Molino e Stefano Bianchi, il tributarista Gianni Lapis, presunto prestanome del sindaco mafioso di Palermo Vito Ciancimino recentemente condannato a due anni e otto mesi.

Lapis, oltre all'indagine sul riciclaggio del tesoro di don Vito, compare nell'inchiesta per corruzione aggravata che vede indagati il ministro dell'Agricoltura Saverio Romano, il senatore del Pdl Carlo Vizzini e l'ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro. Il tributarista, secondo l'accusa, avrebbe pagato delle tangenti agli indagati in cambio di favori per la societa' Gas di cui era amministratore delegato. Lapis ha ammesso di aver consegnato denaro a Romano specificando che si trattava di un contributo elettorale. ''Parliamo solo di Romano – dice nell'intervista rilasciata ai due giornalisti, di cui e' possibile ascoltare il sonoro sul sito di Santoro www.serviziopubblico.it – ma i soldi li davamo a tutti''. Lapis esclude, pero', che Romano possa averlo favorito: ''Le mie attivita' – spiega – si riferiscono al '99, mentre lui viene eletto nel 2001''.

''I soldi – conclude sibillino – posso averli dati anche ad altri soggetti del Pd o a presidenti delle commissioni antimafia, soggetti corretti e idonei a sostenere le necessita' della Sicilia''.

Sul sito e' possibile vedere un'inchiesta su tutte le vicende giudiziarie del ministro Romano accusato, oltre che di corruzione aggravata, di concorso in associazione mafiosa.

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