PALERMO – Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, con una nota inviata al capo area dell’ufficio anagrafe, ha dato disposizione di non applicare a Palermo le misure volute del cosiddetto “decreto sicurezza”, messo a punto dal vice premier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, per quanto riguarda le norme che negano la possibilità di concedere la residenza a chi ha un permesso di soggiorno.
L’articolo 13 delle legge 132 stabilisce che il permesso di soggiorno rilasciato al richiedente asilo costituisce sì un documento di riconoscimento, ma non basterà più per iscriversi all’anagrafe e quindi avere la residenza. In sostanza i comuni non potranno più rilasciare a chi ha un permesso di soggiorno la carta d’identità e i servizi, come l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale (quindi l’Asl) o ai centri per l’impiego, che verranno assicurati solo nel luogo di domicilio, visto che non c’è più la residenza, come un Centro di accoglienza straordinaria o un Centro permanente per il rimpatrio.
Appresa la notizia, Matteo Salvini ha replicato al sindaco su Facebook: “Con tutti i problemi che ci sono a Palermo, il sindaco sinistro pensa a fare ‘disobbedienza’ sugli immigrati. Orlando vuoi disobbedire? Disobbedisci, non vi mando l’esercito”.
Poi ha spiegato: “Sarò il prima possibile a Palermo, dove ci sono tre ville sequestrate ai mafiosi che verranno restituite ai cittadini. Vigilerò che in queste ville il prode sindaco di Palermo non ci piazzi degli immigrati senza diritti o senza averne titolo. Andrò a Palermo per essere sicuro che il sindaco non ci piazzi dei migranti”.
“E’ finita la pacchia – ha aggiunto Salvini -. E se qualche sindaco rimpiange quei bei tempi andati se ne faccia una ragione, ha trovato il governo sbagliato e ha trovato il ministro sbagliato”.
Ancora Salvini: “Alcuni sindaci del Pd annunciano che non applicheranno il Decreto Sicurezza, alla faccia dei mille problemi che hanno i loro concittadini. Ricordo a questi sindaci di sinistra che il Decreto Sicurezza, una legge di buon senso e civiltà, è stato approvato da Governo e Parlamento, e firmato dal Presidente della Repubblica. Prima dobbiamo pensare ai milioni di Italiani poveri e disoccupati, difendendoli dai troppi reati commessi da immigrati clandestini, poi salveremo anche il resto del mondo”.
Orlando, dal canto suo, ha spiegato il motivo della sua obiezione: “Il nostro non è un atto di disobbedienza civile né di obiezione di coscienza, ma la semplice applicazione dei diritti costituzionali che sono garantiti a tutti coloro che vivono nel nostro paese”.
“Siamo davanti ad un provvedimento criminogeno – prosegue Orlando -. Ci sono migliaia, centinaia di migliaia di persone che oggi risiedono legalmente in Italia, pagano le tasse, versano contributi all’Inps e fra qualche settimana o mese saranno ‘senza documenti’ e quindi illegali. Questo significa incentivare la criminalità, non combatterla o prevenirla”.
“E’ certo, l’ho già detto più volte, che su alcuni temi, il rispetto dei diritti umani fra questi, il Sindaco di Palermo ha una visione ed una cultura diversa da quella del Ministro dell’Interno – aggiunge Orlando – ma qui siamo di fronte ad un problema non solo ideologico ma giuridico, non si possono togliere diritti a cittadini che sono in regola con la legge, solo per spacciare per ‘sicurezza’ un intervento che puzza molto di ‘razziale'”.
Le parole di Salvini (Agenzia Vista /Alexander Jakhagiev)