Palermo e il giallo del “grande inciucio”: asse Orlando-Pdl?

Pubblicato il 29 Marzo 2012 - 09:23 OLTRE 6 MESI FA
leoluca orlando

Leoluca Orlando (LaPresse)

PALERMO – Nelle “travagliate” elezioni palermitane, dopo la resa di Rita Borsellino, spunta l’ombra del grande inciucio fra l’ultimo arrivato nella corsa a sindaco, Leoluca Orlando, e il candidato di Pdl e Udc, il giovane presidente del Coni Massimo Costa. Proprio nel Pd, fra quanti appoggiano l’ex Idv Fabrizio Ferrandelli, c’è chi dà per certo l’aggancio di Orlando con il trentenne schierato da un pezzo di centrodestra raccolto attorno ad Alfano e Cascio, Schifani e Micciché.

“Vedrete, s’accordano per il ballottaggio”, spiega al corriere della Sera Antonello Cracolici, presidente dei deputati Pd all’Assemblea regionale. Non mancano le smentite degli interessati, a cominciare da Orlando, ma voci e chiacchiere sovrastano la campagna elettorale.

Non se ne preoccupa Cracolici, grande sponsor di Ferrandelli con Giuseppe Lumia, l’ex presidente Antimafia, certo che Orlando conosca bene Massimo Costa dal primo vagito politico: “Fu il figlioccio dei berlusconiani a mandare dall’ex sindaco un certo Francesco Orlando, proprio un suo omonimo, per farlo candidare al consiglio comunale. Quello fu eletto e passò subito col centrodestra, alla Scilipoti, come spesso succede nei dintorni di Orlando”.

Ma il presunto grande inciucio è solo fantapolitica per Orlando. Anzi, “lucida follia”, replica: “Io che lavoro per Costa? Dovrei insultare chi lo pensa”. E la vecchia candidatura del consigliere omonimo? “Ripeto, l’unico commento sarebbe l’insulto”.