Paola Taverna (M5s) salvata dal Senato. “Post Fb contro Ignazio Marino non è diffamazione”

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Paola Taverna (Foto Ansa)

ROMA – Il Senato salva Paola Taverna. Con un voto a sorpresa l’Aula di Palazzo Madama ha detto no alla proposta della Giunta per le immunità che aveva dichiarato “sindacabile” la senatrice del Movimento 5 stelle. La Giunta aveva deciso cioè che lei avrebbe dovuto rispondere in Tribunale a una querela per diffamazione.

Trattamento diverso aveva riservato invece al senatore Pd Stefano Esposito, le cui “offese” a una manifestante “No Tav” erano state considerate da Giunta e Aula “insindacabili, cioè espresse nell’esercizio della sua funzione di parlamentare. L’Aula a sorpresa uniforma i “verdetti” salvando entrambi.

L’Aula del Senato ha detto sostanzialmente di no alla proposta della Giunta che aveva riservato due trattamenti diversi al senatori del Pd Esposito e a quella del M5S Taverna. Il primo era stato giudicato subito “insindacabile” dalla Giunta in quanto tutte le dichiarazioni da lui postate anche sui social contro la manifestante “No Tav” Marta Camposano erano state considerate “espresse nell’esercizio del suo mandato di parlamentare” e come tali non giudicabili in Tribunale. Mentre Paola Taverna era stata dichiarata “sindacabile” per quanto da lei scritto su Fb a proposito di mafia capitale.

E i 5 Stelle sia in Giunta sia in Aula hanno votato in questo senso in quanto, come spiegato anche dal pentastellato Maurizio Buccarella: “Lei non ha proprio nulla da temere”, il M5S è “coerente” anche quando si tratta di suoi esponenti.

Ma l’Assemblea di palazzo Madama ha scelto invece di ribaltare la proposta della Giunta uniformando i “verdetti”: Esposito e Taverna sono entrambi “insindacabili”. Il voto a sorpresa è stato accolto da un applauso dei parlamentari.

Esposito contro la Camposano aveva espresso commenti anche su twitter del tipo: “Parte da Pisa per andare a fare la guerra allo Stato, prende giustamente qualche manganellata e si inventa di essere stata molestata #bugia”. Mentre la Taverna era stata querelata dall’ex sindaco di Roma Ignazio Marino per uno suo post su Fb dal titolo “Di Renzi, Marino, Poletti… canta Buzzi”.

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